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L'Inter sta giocando la partita del mercato a carte praticamente scoperte. Chiunque, nella rosa nerazzurra, abbia un ingaggio superiore al tetto dei 2,5 milioni di euro fissato dalla società con la nuova politica è libero di cercarsi una squadra e di fatto è cedibile di fronte ad un'offerta ritenuta congrua.
Il discorso vale per i vari Julio Cesar, Maicon, Stankovic, Forlan, Pazzini. In particolare Julio Cesar sta vivendo una situazione "scomoda". Nessuno, all'Inter, dubita delle sue qualità ma ingaggio e tenuta fisica lo spingono lontano da Milano.
La trattativa per Handanovic esiste ed è impensabile che l'Inter investa più di 10 milioni per un secondo portiere. Ma nell'affare con l'Udinese c'è un "trappolone" da evitare a tutti i costi. I friulani, maestri del mercato, sanno che l'Inter deve obbligatoriamente coprire l'esborso con contropartite tecniche e allora ecco che è rispuntata fuori la richiesta già avanzata per Isla: "per Handanovic vogliamo la comproprietà di Coutinho".
L'Inter, in passato, ha accettato di perdere Isla pur di non rinunciare al brasiliano tornato dal prestito all'Espanyol. E' bene che la società prosegua su questa linea. Coutinho è un giocatore in fortissimo odore di esplosione e trovarsi a dover discutere con l'Udinese, il prossimo anno, della comproprietà di un giocatore ormai consacrato è pericolosissimo. Il caso Giovinco-Juve insegna...
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