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Il rigore c’è, il gioco no: Inter, tutti i perché del ko col Parma. Contro il Tottenham…

Marco Macca

Tutti i perché del brutto pomeriggio di San Siro

Un caldo sabato a Milano, è ancora estate. Sono le 15, a regnare è l'afa. Eppure, San Siro è pieno. Sono in 59.648. Una piacevole consuetudine, che si ripresenta a prescindere da clima e orari. Straordinari, ancora una volta. Sono loro, i tifosi dell'Inter. Che hanno riempito ancora una volta il Meazza, ma che purtroppo hanno dovuto trattenere il sorriso, di nuovo.

Sarebbe facile partire dai tanti spunti che (purtroppo, per lo più negativi) Inter-Parma ha fornito. Dall'incapacità della squadra di Spalletti di dare finalmente una svolta a questo inizio di stagione all'ennesimo strafalcione arbitrale ai danni dei nerazzurri. Ci sembrava doveroso, però, partire da quei 59.648 che hanno ancora una volta ascoltato l'amore e la passione per due colori che, come si è visto oggi, non risparmiano mai emozioni ma anche sofferenze. Detto questo, però, meglio venire alla fredda analisi di quanto accaduto in campo.

GIOCO - Innanzitutto, da quanto (non) offerto dall'Inter ai suoi tifosi. Quattro partite stagionali sono poche per dare giudizi, certo, ma se è vero che tre indizi fanno una prova, allora qui i sospetti bastano e avanzano. Siamo cioè di fronte a una squadra che ha tremende difficoltà a fare gioco, a operare in transizione e a portare la palla nella metà campo avversaria. Manovra lenta e macchinosa, movimenti alterni e non sempre coordinati fra loro, tanti, tantissimi errori tecnici, determinazione e mentalità evidenti solo a tratti. Ecco spiegato, in estrema sintesi, il perché di un'altra giornata storta. Non ci aveva tratti in inganno nemmeno la vittoria (larga nel risultato statistico, 3-0) di Bologna prima della sosta per le Nazionali. Urge cambiare rotta in fretta, perché 4 miseri punti contro Sassuolo, Torino, Bologna e Parma sono un campanello d'allarme da non sottovalutare affatto.

PAZIENZA - Un altro aspetto che ha destato parecchia preoccupazione è la mancanza di pazienza. La squadra, dopo circa un'ora di gioco passata a offendere (spesso, anche se non sempre, in maniera piuttosto sterile), ha perso lucidità e voglia di costruire le proprie azioni d'attacco palla a terra. Sono aumentati errori generali, i segnali di nervosismo. Al contempo, è sembrato come se gli uomini in campo non avessero gli attributi giusti per porre rimedio a una partita che si stava mettendo male. Brutto segnale.

ARBITRO - E qui veniamo al tema che sta infuocando i tifosi dell'Inter. Ci dispiace ogni volta mettere in dubbio l'operato dei direttori di gara, come se volessimo insinuare qualcosa che (speriamo) che è esistito ma che, fino a prova contraria, non c'è più. Però dopo quattro partite di campionato ci troviamo a commentare già tantissimi errori clamorosi a sfavore dell'Inter. Che sì, ci ha messo del suo per perdere questa partita, ma che di certo non ha ottenuto nemmeno ciò che le spettava. Se a Reggio Emilia contro il Sassuolo erano stati negati due rigori solari (uno su Icardi e uno su Asamoah, ricordate?), ecco oggi il penalty negato per il fallo di gomito sulla linea di porta da parte di Dimarco (poi autore del gol decisivo per la vittoria del Parma). E il VAR? Dov'era oggi? Che qualcuno ci spieghi com'è cambiato nello specifico questo famoso protocollo, onde evitare spiacevoli considerazioni. Che, col tempo, potrebbero anche diventare legittime.

NOTE POSITIVE - Qualcuno potrebbe anche chiedersi dove siano effettivamente le note positive di una partita come quella di oggi. Ebbene, ci sembrava doveroso spendere due righe su Roberto Gagliardini. Sulla bocca di tutti in questi giorni per l'esclusione dalla lista Champions, subissato (spesso ingiustamente) di critiche da più parti, tifosi compresi. Spalletti oggi gli ha concesso una grande occasione. E lui, considerato il livello generale della prestazione degli altri, l'ha sfruttata. Certo, anche lui ha commesso la sua buona dose di errori, ma in compenso ha recuperato molti palloni, risultando più volte decisivo in fase difensiva. Una bella risposta per un ragazzo che non ha mai fatto mancare il suo impegno.

Da questa partita emerge, dunque, un quadro tutt'altro che lusinghiero. Vincendo contro il Sassuolo, la Juventus potrebbe già andare a più 8. Tanti, troppi dopo sole 4 giornate. Fra nemmeno tre giorni a San Siro arriva il Tottenham (che, per carità, non gioisce più di tanto data la sconfitta a Wembley contro il Liverpool). La Champions League non permette cali e prestazioni come quella contro il Parma. A San Siro ci sarà nuovamente il pienone. Dopo 7 anni di attesa, i tifosi dell'Inter meritano di più.