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Il segreto dell’Inter che ha brillato a Lisbona. Un grande inedito ha aperto la gara
Tirata e sofferta fino alla fine, proprio come ce la si aspettava. Benfica-Inter è stata una partita a scacchi, guerra di nervi che ha richiesto uno sforzo non indifferente a livello fisico e ancor più mentale. Sul filo del rasoio i nerazzurri hanno sfoggiato il loro abito migliore, quello perfetto per ogni serata di gala in campo internazionale. Sulla passerella del da Luz non hanno di certo sfigurato, anzi hanno marciato senza mostrare alcun cedimento. Consapevoli della loro forza, senza lasciarsi intimorire dalla bolgia lusitana, hanno strappato un risultato importantissimo che ha il sapore di una ipoteca. La semifinale si è trasformata da miraggio a possibilità concreta col cambio di passo dopo le delusioni di campionato.
Non sembra un caso che l'emblema della riscossa nerazzurra sia Nicolò Barella. L'uomo copertina del match di ieri è quello che forse più di tutti aveva bisogno di tornare a sorridere e scrollarsi di dosso l'insoddisfazione per una stagione finora al di sotto delle aspettative. Ha aperto lui le danze con un grande inedito: il gol di testa al 51' è qualcosa che non aveva mai fatto in maglia da club e solo una volta con quella dell'Italia. Il furetto sardo ha restituito dinamismo alla manovra, oltre che copertura preziosa al reparto arretrato. Non c'era momento migliore per tornare quello che tutti a Milano hanno conosciuto e amato ardentemente.
La fortuna di Inzaghi, oltre al grande carattere dei suoi, è stata ieri poter contare su alternative concrete dalla panchina. Chi è entrato ha fatto la sua parte, calandosi da subito nell'intensità dell'incontro. Diversamente da quanto accaduto più volte in campionato, la profondità della rosa nerazzurra ha permesso di mantenere inalterato il livello della prestazione, anzi, approfittare del calo del Benfica. Sarà troppo importante continuare così: a Inzaghi toccherà far di tutto per coinvolgere al meglio i suoi da qui alla fine della stagione.
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