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Lo aveva cinguettato su Twitter e aveva dato il titolo a questo finale di stagione. "Puntiamo al Triplete", aveva detto Galliani alla vigilia della semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Gli interisti, i soliti cattivoni, si erano ricordati delle parole pronunciate qualche tempo dopo la vittoria tripla dell' Inter dallo stesso ad rossonero: "Il vero triplete è quello europeo, Champions, Supercoppa Europea e Mondiale per Club".
ARRENDETEVI - Per carità, se serve a far sembrare meno brillante la vittoria netta dei cugini (che in realtà di tituli in una stagione ne hanno vinto addirittura cinque), perché no, si può proprio dire tutto, ma poi c'è il regolamento a dire il contrario e a quello non si sfugge. Con l'eliminazione dalla coppa nazionale del Milan il Triplete, quello che si fa per regola scritta con Coppa Italia, Scudetto e Champions, per le italiane resterà un sogno. Per le altre, perché l'Inter è ancora la prima e l'unica ad averlo fatto.
ARRIVA IL FUTURO - Tempi belli, indimenticabili, ancora vivi nell'orgoglio del popolo interista alle prese con un periodo difficile adesso che la Beneamata è lontana dai giorni delle vittorie assolute. Quella bellissima pagina resterà per sempre negli annali e nella bacheca, ma ora c'è da scrivere una nuova storia e si farà proprio mettendo da parte quel Triplete (senza scordarlo mai, usandolo come un mantra) perché adesso c'è il futuro a cui pensare.
ADDIO AGLI EROI - E per ricominciare, la squadra che ha vinto tutto due anni fa ed è 'invecchiata' nel tempo dovrà essere rinnovata, ringiovanita. Gli eroi di quel triplete potrebbero presto abbandonare la casa nerazzurra. Si parla di un possibile addio di Julio Cesar, l'acchiappasogni che partirebbe per fare posto a Viviano. Sembra annunciato l'addio di Chivu e di Wesley Sneijder e potrebbe seguirli anche Maicon (il suo contratto sarà comunque ridiscusso). C'è chi addirittura mette in dubbio la permanenza di Stankovic, di Cambiasso e di Milito. (Tutti e tre hanno un contratto che scade nel 2014). Insomma in estate vedremo uno a uno i nomi di quella formazione che avevamo imparato a memoria essere messi in discussione in una lunga sessione di mercato. Cedere sarà doloroso, ma necessario. Si ricomincia. Si chiude una storia che ha regalato agli interisti (insieme ad imprese di cui vantarsi per sempre) giornate da sorrisi grossi così. E alle rivali qualche motivo in più per rimuginare.
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