copertina

Imransyah: “THOHIR non farà  l’Abramovich. Ecco qual è il suo progetto per l’Inter”

Felly Imransyah, amico del magnate di Giakarta, parla ai micorfoni della Gazzetta dello Sport sulla scelta di Thohir si sbarcare nel nostro paese e nel calcio italiano: “Ha letto di 40 guardie del corpo e altre esagerazioni sul suo conto....

Riccardo Fusato

Felly Imransyah, amico del magnate di Giakarta, parla ai micorfoni della Gazzetta dello Sport sulla scelta di Thohir si sbarcare nel nostro paese e nel calcio italiano: "Ha letto di 40 guardie del corpo e altre esagerazioni sul suo conto. Quando mai. Mi prega di dire agli italiani che è un tipo normale, informale, in jeans e maglietta. Indossa giacca e cravatta solo per le occasioni ufficiali. È un islamico moderato, ama il suo lavoro.

Il Mahaka si occupa di tre grandi settori: sport, media e entertainment. Ha tv, giornali, radio, internet, è nella pubblicità, nella musica, nella biglietteria online dei concerti. Per un po’ anche nella ristorazione, poi ha lasciato. Vende i biglietti di grandi cantanti, delle Pussycat Dolls, il gruppo della fidanzata di Hamilton, e di Rihanna, ma per due volte il suo concerto qui è saltato: la prima per ragioni di sicurezza, la seconda perché alla vigilia il fidanzato l’ha picchiata.

Gli piace avere un rapporto diretto con i dipendenti. Quando è a Giakarta si divide tra la sede di Plaza Asia, dove c’è il Mahaka, e la redazione del quotidiano Republika. Era un giornale di un uomo vicino al governo, no profit, lui l’ha comprato nel 2000 e reso un quotidiano moderno, islamico moderato, uno dei primi cinque d’Indonesia. Va in redazione, parla con i giornalisti, li ascolta. Vuole sapere come va. La sua grande dote è la lealtà verso i dipendenti. Non ha mai abbandonato nessuno, mai licenziato, anzi offre lavoro ai suoi giocatori quando smettono. È “down to Earth”, come dicono negli Usa, alla mano, niente snobismi. Se può partecipa alle loro cene, alle feste, vuole stare con loro. Ed è matto di sport. Una passione totale, vi assicuro. Ha capito che il calcio negli Usa diventerà importante e ha investito nel Dc United.

E quando è entrato in un club ha subito avuto risultati: vedi i playoff con Dc e Philadelphia. La cosa più importante che vuole dire ai tifosi italiani è questa: se viene, non è per fare l’Abramovich o lo sceicco del City. Non vuole spendere milioni per otto top player, vincere il titolo il primo anno e via. No. Vuole costruire una squadra che sia vincente a lungo e finanziariamente equilibrata.

Gli piace la filosofia dell’Arsenal, la sua squadra preferita inglese, gli piace come Wenger gestisce giovani e campioni nel tempo. E anche all’Inter vorrebbe instaurare un rapporto del genere con il suo tecnico. Ha scelto l’Inter per la sua tradizione vincente e per la struttura familiare che ha con i Moratti da quasi sempre. E poi ha un nome importante, è famosa nel mondo, più di Malaga e Psg: è come Barcellona, Real e Manchester Utd, ha tanti tifosi a Giakarta. Le sue squadre, dice, “devono vincere oggi e in futuro”