Infermeria, condizione atletica e l’idea di Inzaghi per Torino: scatta l’operazione Istanbul

La vittoria contro l'Atalanta ha fatto scattare la missione Istanbul in casa Inter. Dopo un tour de force di 17 gare, Simone Inzaghi ha concesso anche il martedì libero ai suoi che si ritroveranno domani pomeriggio alla Pinetina. "Coloro che non si sono fermati sono gli infortunati, vale a dire Skriniar, Mkhitaryan e Correa. Il primo spera di accomodarsi in panchina già con il Torino, gli altri due hanno nel mirino Istanbul, ma per raggiungere l’obiettivo occorre continuare a lavorare, senza interruzioni. D’Ambrosio, infine, uscito acciaccato dal match con l’Atalanta, verrà valutato domani. La speranza di Inzaghi è quella di riuscire ad avere tutti a disposizione contro il Manchester City", sottolinea il Corriere dello Sport.

"L’accelerata nerazzurra delle ultime settimane è nata anche da una condizione atletica che ha letteralmente preso il volo. Se, fino a metà aprile, il gruppo sembrava affaticato, da un certo momento in poi, invece, tutti hanno cominciato a correre leggeri sul campo. Uno sprint del genere nasce dal lavoro svolto durante l’anno, sotto la guida di Ripert, responsabile della preparazione atletica, e di Spicciarello, che si occupa della prevenzione. In aggiunta, sono stati seguiti una serie di programmi personalizzati, che hanno permesso a ciascun nerazzurro di toccare il picco della condizione. Si insisterà su questa traccia anche per i prossimi 10 giorni". 

"Prima della finale di Champions, ci sarà l’ultima giornata di campionato. Meglio così, piuttosto che arrivare a Istanbul senza partite vere per due settimane. L’Inter, sabato, sarà di scena in casa del Torino. Mentre il City, nello stesso giorno, avrà la finale di FA Cup contro il Manchester United: una bella differenza. Ma l’idea di Inzaghi, comunque, non è quella di risparmiare tutti i suoi titolari. Qualcuno, solo i più affaticati, resterà a guardare, ma gli altri giocheranno almeno uno spezzone di gara. Ovviamente, con la raccomandazione di non correre rischi inutili".  

(Corriere dello Sport)