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Vincere a basso costo. Si può? L'Atletico Madrid ha dimostrato che qualche volta l'eccezione batte la regola e l'Inter di Erick Thohir vuole provare a replicare l'impresa dei Colchoneros di Diego Pablo Simeone.
I nerazzurri, nell'ultima gestione Moratti, sono riusciti a compiere solo il 50% dell'impresa che era necessaria: ridurre drasticamente i costi mantenendo la squadra competitiva. I costi sono stati effettivamente ridotti ma il rendimento della formazione nerazzurra ne ha risentito eccome.
Ora Thohir può ripartire da una base, almeno per quanto riguarda il monte ingaggi, più che buona: 80 milioni di euro circa dovrebbe essere la cifra complessiva che sarà ratificata nell'assemblea dei soci di ottobre.
E c'è un dato che salta agli occhi: i primi tre giocatori dell'Inter per quanto riguarda gli ingaggi guadagnano, tutti sommati, meno di Samuel Eto'o nel 2010.
Palacio, Hernanes e Vidic, infatti, guadagnano complessivamente 9 milioni di euro (3 a testa), meno dei 10,5 che il camerunense riceveva da Massimo Moratti nell'anno del Triplete.
Senza considerare che al quarto posto c'è quel Fredy Guarin (2,8 milioni che diventano 3,4 solo con i bonus) in odore di cessione. Le stelle attuali dell'Inter, Kovacic e Icardi, guadagnano, sommati, 2,5 milioni di euro contro i 16,5 di Eto'o e Sneijder nel 2010.
E' un'Inter diversa, con possibilità diverse e ambizioni diverse. Ma la ricostruzione, economica prima che tecnica, ha almeno un tassello che non deve più essere sistemato, quello degli ingaggi. In mezzo a tanti problemi (aumento del fatturato, appeal internazionale, espansione del brand, stadio etc) almeno un punto di partenza è stato trovato.
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