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Erick Thohir ha già molto chiaro quello che sarà il progetto per l'Inter del prossimo anno. Il Corriere della Sera lo spiega nel dettaglio: "Esiste un piano B e un piano C, ma l’Inter ha un punto fermo ce l’ha: il piano A, ovvero il pareggio di bilancio e l’obbligo di non sforare i parametri del fair play finanziario Uefa. La rincorsa al terzo posto è difficile e acciuffare l’ultimo biglietto buono per la Champions (e i conseguenti 50 milioni) una possibilità lontana. Più realistico pensare a un’Inter in Europa League (tra diritti e botteghino potrebbero arrivare 15 milioni), sperando di non dover passare dalle forche del preliminare che costringerebbe a iniziare la stagione a fine luglio e a rinunciare alla tournée negli Usa.
Anche in questo caso l’Inter non smobiliterà, a meno di offerte non rifiutabili e l’intenzione è quella di prendere al massimo 4-5 giocatori nuovi. L’autofinanziamento sul mercato contempla cessioni, ma non è detto che a partire sarà Icardi. Trovare club pronti a versare 40 milioni per il capitano non è semplice e, nel caso di addio, rimpiazzarlo sarà complesso. Di certo però non si vedranno più operazioni alla Kondogbia, con esborsi superiori ai 30 milioni.
Resta il nodo Mancini. Il tecnico, in scadenza a giugno 2017, pare essersi convinto a rimanere, anche se il richiamo dell’Inghilterra è forte. Ma le panchine di rilievo della Premier sono già occupate e che l’Arsenal molli Wenger non è all’ordine del giorno. L’Inter percorrerà però una strada opposta a quella tracciata da Berlusconi per il Milan (giovani e italiani). L’idea è insistere su giocatori pronti e rivendibili, come Murillo e Miranda".
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