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Inter, a Milano il nerazzurro è di moda e non da ora: Milan schiacciato da uno scherzo del destino
A Milano non c’è storia e non da oggi. Lo dicono i numeri, che dopo la vittoria di ieri sera sono ancora più emblematici: il Milan non batte in campionato l’Inter dalla gestione Mihajlovic, precisamente dal 31 gennaio del 2016. Negli ultimi cinque derby in Serie A i nerazzurri hanno vinto quattro volte e pareggiato una, con 9 reti segnate e 2 subite. Si avvicendano allenatori, calciatori e dirigenti, ma a dettare legge sono sempre gli stessi colori. Che si giochi in casa o in trasferta, non fa differenza. Un contorno che però non deve banalizzare la prova di forza ai danni della squadra di Marco Giampaolo, spedita nella mediocrità di una classifica che, dopo solo quattro giornate di campionato, la costringe a fare i conti con i limiti di un progetto che di fatto stenta a decollare.
FASHION WEEK - Milano, capitale della moda, si riscopre ancora più nerazzurra grazie alle pennellate di Brozovic e Lukaku. Il destino ha voluto fossero proprio loro, protagonisti del chiacchiericcio di questi giorni. La vittoria non cancella degli step che la banda di Antonio Conte deve ancora compiere, ma dà tregua all’intero ambiente dopo i mugugni che puntuali (e in parte legittimi) erano iniziati a circolare dopo il mezzo passo falso al debutto stagionale in Champions League contro lo Slavia Praga. L’aria buona che si respira in vetta alla classifica è linfa per il morale di una squadra che sull’entusiasmo, e non sulla presunzione, deve costruire una stagione ambiziosa e arrogante. Cadrà e si rialzerà, ma senza perdere di vista ciò che deve e può fare: rompere le scatole a chi negli ultimi anni le è stata davanti.
FARI PUNTATI – Ruba la scena sulla passerella del Meazza una stella dal passato che dà spessore e non ingombra. Diego Godin è sceriffo ancora a pieno regime e costringe subito alla fuga chi aveva provato a bollarlo come ‘nuovo Vidic’. Fatti, non parole. Come il terzo gol in quattro partite di campionato di Romelu Lukaku, non nella migliore condizione, ma comunque in grado di mantenere le vecchie e sane abitudini. Brillano tutte le pedine utilizzate da Conte, anche quelle che forse viaggiano leggermente in riserva e con la Lazio godranno di un po’ di riposo: gli impegni ravvicinati serviranno a testare anche la profondità della rosa.
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