L'ultimo capitolo dello straordinario 2021 dell'Inter è forse meno brillante di altri, ma non meno prezioso. La squadra di Simone Inzaghi si riscopre pragmatica contro un avversario difficile da domare, presentatosi al Meazza con l'intenzione di abbassare il baricentro dei nerazzurri, ostacolandone il possesso e costringendoli ad una partita diversa dal solito. Juric ha proposto una pressione a tutto campo non scalfitasi col passare dei minuti, nonostante lo svantaggio. Timore reverenziale zero. Una sorta di affronto verso i campioni d'Italia che in un certo senso lo ha premiato: la sua squadra è stata in partita fino all'ultimo e torna comunque a casa con la consapevolezza di aver disputato un'ottima gara.
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Inter, l’affronto di Juric non ha sorpreso Inzaghi. Nuova missione all’orizzonte
L'analisi di Fcinter1908.it sull'ultimo match del 2021 nerazzurro
La prova di forza e maturità da parte dei nerazzurri è l'ennesimo messaggio inviato alle avversarie. Questo gruppo, anche in difficoltà, non perde lucidità, né certezze. La prosperosa eredità lasciata da Antonio Conte è stata giustamente sottolineata a dovere, ma i mesi passano e la squadra che si proietta con rinnovata ambizione verso il futuro porta il marchio del suo attuale allenatore.
Inzaghi ha navigato con coraggio nel vento a sfavore di questa estate, portando la nave in acque forse anche più limpide del previsto. Ieri ha letto alla perfezione la gara, limitando i rischi in zone nevralgiche e spronando i suoi a lanci che di solito non fanno parte del repertorio della squadra. C'era bisogno di qualcosa di diverso per fronteggiare una delle formazioni più rognose del campionato. I clean sheet si sommano, le reti fatte pure. Tra gennaio e febbraio non mancheranno le imboscate del 'generale inverno', ma ad Appiano c'è tutto per far fronte a qualsiasi evenienza.
Col passare delle settimane Inzaghi ha recuperato anche due jolly preziosi come Dumfries e Sanchez. Le alternative aumentano e questo non può che far piacere al tecnico. Ha saputo coinvolgerli, stimolarli e attenderli. L'olandese contro la Juventus ha toccato il punto più basso della sua esperienza italiana, ma dopo appena due mesi è tutt'altro calciatore. La prova contro l'altra torinese certifica la volontà di ridiscutere le gerarchie quando Darmian tornerà a disposizione. Il cileno dal canto suo ha consentito al reparto avanzato di assorbire i numerosi impegni ravvicinati, nonostante l'assenza di Correa. Manna dal cielo in un filotto di gare così importanti. Le sfide per Inzaghi ora non mancano: ripetersi con Sensi, ad esempio. L'ex Sassuolo per caratteristiche è forse l'unico in grado di prendere il posto di Brozovic. Dar respiro al croato è un lusso che finora l'Inter non si è mai potuta permettere.
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