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"Un po’ per gioco, un po’ di più per alzare nuovamente l’asticella e non sedersi su quanto fatto: ad Appiano non si fanno tabelle, ma l’idea di replicare in tutto e per tutto il girone d’andata c’è eccome. Ed è una mossa psicologica, un modo per guardare avanti senza controllare chi c’è vicino o subito. Come una corsa in cui l’avversario è un numero, un cronometro oppure una misura da raggiungere. Ecco: qui c’è l’obiettivo di fare altri 48 punti, a prescindere da quel che faranno gli altri. Ovvero, non calare di rendimento come invece accaduto due campionati fa dopo aver centrato il titolo d’inverno. E in questo senso, i due mesi che in casa Inter considerano decisivi per la corsa tricolore sono quelli di febbraio e marzo. Non casuale. Perché fu proprio quello il periodo che - al netto del disastro del successivo recupero col Bologna - costò lo scudetto due anni fa. E perché dal 4 febbraio - giorno della sfida alla Juve a San Siro - a Inter-Napoli del 17 marzo il coefficiente di difficoltà sarà molto elevato, considerando nel periodo anche la doppia sfida di Champions League con l’Atletico Madrid. È in questo periodo di 40 giorni che le gambe e la testa dovranno essere al top, senza cali di tensione".
"Inzaghi ha cambiato modalità di approccio alla stagione, quest’anno. Ha sfruttato il turnover in maniera quasi scientifica fin dall’inizio (almeno finché ha potuto, causa infortuni) così da abbassare il più possibile il minutaggio dei titolari. L’obiettivo è chiaro: non arrivare alla fase cruciale della stagione con giocatori spremuti. Da qui in avanti la filosofia non cambierà, in relazione al tipo di impegno il tecnico continuerà a fare affidamento a tutta la rosa. In cambio, però, ha necessità di un salto in avanti di alcune componenti. Altri 48 punti si ottengono non mantenendo il livello attuale, ma migliorandosi, andando oltre quanto già fatto vedere. Inzaghi chiede di più. C’è spazio per trovare energie aggiuntive. C’è spazio per trovarle in Frattesi, che ha fame e qualità sufficienti per diventare un fattore scudetto. Il centrocampista ha voglia di imporsi. Ha voglia di essere protagonista molto più di quanto non sia riuscito a fare da riserva: una sola presenza dall’inizio nel girone d’andata, qui Inzaghi può grattare e scoprire nuove risorse. C’è bisogno, in generale, che i centrocampisti segnino di più su azione, anche per aiutare un attacco che si poggia esclusivamente su Lautaro e Thuram. C’è l’urgenza, in ogni caso, di recuperare alla causa Arnautovic e Sanchez, che non devono diventare un problema. E ancora: la fase difensiva deve tornare quella vista fino a metà dicembre, non quella titubante con Genoa e Verona. Magari mostrando con continuità un Pavard all’altezza dei 30 milioni che sono stati pagati per lui. E in ultima analisi, Buchanan: il canadese sostituisce un giocatore - Cuadrado - che di fatto non c’è mai stato. Inzaghi ha una pedina vera in più. Per fare un altro 48, certo. Per vincere lo scudetto", scrive il quotidiano.
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