- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Inter, la gara con l’Atalanta mette in chiaro una cosa. Esterno sinistro? Priorità è un’altra
Si ferma a otto vittorie consecutive in campionato la marcia dell'Inter. Le assenze non frenano l'Atalanta si dimostra una delle squadre più difficili da affrontare. Come accaduto altre volte, Gasperini sceglie di affrontare la gara impostando un uno contro uno a tutto campo. Pressing asfissiante che si spinge fino al limite dell'area di rigore dell'Inter che inizialmente fatica a uscire. La squadra di Inzaghi è infatti imprecisa, ma quando i bergamaschi calano, prende campo e fioccano le occasioni da una parte e dall'altra, soprattutto nel finale della gara con Handanovic che salva la porta nerazzurra. Dopo il gol vittoria in Supercoppa, Inzaghi dà fiducia a Sanchez, ma stavolta Alexis non morde anche se la sua partita è fatta di tanta corsa ed è andato vicino al gol ma Musso si è superato con una super parata.
Ad affiancare il cileno Edin Dzeko che gioca una buona partita, ma sbaglia qualche gol di troppo. Quello del numero 9. un argomento che ogni tanto torna alla ribalta, in estate dovrà essere la priorità di Marotta e Ausilio. Anche perché Correa fatica ancora ad ingranare, quando sembrava essersi inserito al meglio, è arrivato l'infortunio e la condizione del Tucu non è ancora al top. La gara con la Dea mette in chiaro, quindi, che è l'attacco uno dei reparti che avrà bisogno di un restyling in estate.
Le fatiche di Supercoppa c'erano ed erano ben visibili come ha ammesso lo stesso Handanovic che ha tenuto palla tra i piedi per ben 4 minuti nell'arco di tutta la gara: "Oggi avevo il pallone tra i piedi perché i giocatori hanno speso tante energie in Supercoppa e non si muovevano tanto".
La buona notizia è che in questa stagione non dovranno più affrontare l'Atalanta, fin qui l'unica squadra a mettere in difficoltà i nerazzurri per lunghi tratti della gara. Stavolta la panchina non ha premiato Inzaghi. Il tecnico nerazzurro è 'costretto' a spremere i soliti tre a centrocampo (Barella, Brozovic e Calhanoglu), perché in panchina manca un'alternativa altrettanto forte ai tre. Vidal difficilmente regge 90 minuti ad alta intensità. Vecino e Sensi sembrano fuori dal progetto tecnico. La vera priorità in questo momento non è l'esterno sinistro, ma un centrocampista in grado di far rifiatare uno dei tre titolari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA