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Inter, Ausilio e Sabatini senza budget per il mercato. Spalletti dovrà dimostrare di…

Francesco Parrone

A luglio e agosto scorsi la società ha fatto investimenti per oltre 130 milioni considerando i cartellini comprati (95,3 milioni), i vari bonus (37,5 milioni), i prestiti e le commissioni. Ha inserito 3 titolari come Vecino, Borja Valero e Skriniar accontentando le richieste del tecnico soprattutto per lo spagnolo (lo voleva anche alla Roma) e per l’uruguaiano. Ha trattenuto Perisic dicendo di no anche all’ultimo rilancio del Manchester United, arrivato ad offrire 44 milioni tra parte fissa e variabile. Adesso ha inserito nell’organico Lisandro Lopez e Rafinha, due elementi da discreto potenziale considerando che Ausilio e Sabatini devono operare senza avere a disposizione un budget per gli acquisti. E proprio qui sta il punto: quando è arrivato all’Inter Spalletti aveva avuto la rassicurazione che avrebbe potuto contare su un certo tipo di mercato, ma la situazione è cambiata complici le limitazioni del Governo cinese. E’ stato bravissimo a fare di necessità virtù, a rilanciare molti elementi della rosa, a valorizzare le qualità dei nuovi acquisti e a far disputare la miglior stagione della sua carriera a Icardi e a altri nerazzurri.

Adesso, con tre mesi e mezzo di stagione davanti e con una sola competizione da giocare, deve essere il tecnico di Certaldo a dimostrare di nuovo di essere il valore aggiunto della squadra e a ricaricare un’Inter che dal 3 dicembre in poi, come punti conquistati (4 in 6 incontri di Serie A; 0 vittorie), ha fatto meglio solo del Chievo. L’attacco si è fermato (2,2 gol di media nelle prime 15 giornate, 0,5 nelle ultime 6) e sono tornati i fantasmi del passato, quelli che Spalletti aveva scacciato e contro i quali dovrà di nuovo combattere. Forse senza ulteriori acquisti, di certo senza “colpi” da decine di milioni, ma usando la forza delle sue idee.

 

(Fonte: Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport 23/01/18)

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