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"Le questioni relative al campo sono, inevitabilmente, ciò che più interessa e preoccupa un popolo ubriaco di felicità per la stella, ma disorientato dagli ultimi eventi. Dai rinnovi di Lautaro-Barella-Inzaghi che erano in cottura alla campagna acquisti, è inevitabile un piccolo rallentamento sulla tabella di marcia in attesa di fare chiarezza sui nuovi quadri societari. Ma l’apprezzamento di Oaktree nei confronti di Marotta, ribadito dietro le quinte in forma inequivocabile, è proprio lì a garantire il proseguimento del progetto tecnico: è l’a.d. il ponte tra ieri e domani, probabilmente con un ruolo perfino ancora più centrale".
"Il modello dovrebbe essere lo stesso, senza spese certo, ma anche senza l’obbligo di lacrime e di sangue. E senza plusvalenze strettamente necessarie per ripianare il rosso già entro il 30 giugno. Oaktree conosce l’Inter e l’Inter conosce Oaktree. Questo non sarà un matrimonio di interesse tra sconosciuti, c’è stato tempo per annusarsi e scoprirsi. Lo scambio di informazioni tra le due entità e la frequentazione tra le persone che le rappresentano va, infatti, avanti da tre anni, dall’ingresso in società del gruppo di Los Angeles in qualità di finanziatore. Per questo, alla luce del recente passato vissuto dall’interno, il passaggio ad azionista non dovrebbe cambiare il pensiero che guida le azioni del fondo", aggiunge Gazzetta.
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