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FedericoDimarco è ormai un fattore per l'Inter. Il difensore nerazzurro ha sbloccato la sfida con l'Empoli trovando il suo quinto gol in stagione. Un sinistro di controbalzo che Federico ha reso più facile di quello che sembrava: "Peraltro in anomala posizione centrale. Nel calcio fluido di Inzaghi non è certo una novità che l’esterno sinistro occupi per un momento terre lontane. E non stupisce neppure che la rete del ritorno alla vittoria dopo due partite no sia arrivata proprio dall’esterno azzurro", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Dimarco, fedele a una leadership cresciuta negli anni, è rimasto sempre tra i più lucidi. Dopo la delusione di Champions e prima di volare in America con Spalletti ha ripetuto ai compagni di andare immediatamente oltre e di farsi guidare solo dalla luce della seconda stella. Sapeva per primo che la Coppa era un obiettivo reale, tutt’altro che utopico, ma da nerazzurro cresciuto in casa conosce come nessuno l’importanza simbolica di questo scudetto. Ieri l’esterno mancino ha risolto all’alba, mentre chi aveva il compito di segnare ha continuato a sparare a salve. La ThuLa, dominatrice della stagione, sta respirando dopo mesi in apnea. Forse è il pezzo di Inter che più ha patito il contraccolpo psicologico della botta presa dal Cholo".
"Il gol bellissimo di Dimarco è arrivato su assist dell’altro compagno mancino. Bastoni ha suonato la carica alle spalle di Federico per tutta la partita. In fondo, è stata la corsia mancina a squilibrare l’Empoli. Dimarco non fa altro che aggiornare le statistiche: si conferma uno dei più produttivi di questa epoca. Se alla quinta rete in Serie A si aggiungono gli assist, si arriva a 11 marcature a cui Dimarco ha partecipato: negli ultimi 20 anni gli unici difensori capaci di fare meglio sono stati il Maicon tripletista, inarrivabile con i 17 gol nei quali ha messo il piedino nel 2009-10, e poi Hakimi che nella stagione dell’ultimo scudetto, 2020-21, arrivò a 15. Anche Nagatomo 2013-14 ha partecipato a 11 reti, ma ora Dimarco ha 8 cartucce per salire ancora. Prima, però, è riuscito in un compito ben più importante: spezzare definitivamente l’incantesimo di Madrid".
(Gazzetta dello Sport)
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