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Inter, Borja Valero: “Quando non vinci vedi fantasmi. Karamoh ha una forza. Derby e Napoli…”

Borja Valero si è raccontato in un'intervista concessa all'Ansa

Redazione1908

Borja Valero a 360 gradi. Il centrocampista spagnolo, intervistato dall'Ansa, racconta il mondo e si racconta, in questo primo anno di nerazzurro.

Non è un momento facile per l'Inter che, comunque, ha ritrovato la vittoria. Come lo vive?

«Con tranquillità e fiducia. Nella mia vita calcistica ho vissuto momenti peggiori. Forse ho l'età giusta per trasmettere calma anche ai miei compagni».

Come vi preparate alla partita contro il Genoa?

«L'Inter deve giocare con tanta voglia di fare bene. Siamo tornati a vincere ed è il momento per farlo di nuovo. È un campo complicato. Io, in particolare, ho sempre faticato a vincere a Genova».

Cosa è successo all'Inter negli ultimi due mesi?

«Quando non si vince a lungo, si vedono fantasmi dappertutto. Ora che abbiamo trovato la vittoria, speriamo di continuare. Ma non siamo reduci da una serie sconfitte ed è una cosa positiva».

Si trova a suo agio nel ruolo di 'play bassò?

«Mi piace. Sono più in contatto con la palla e mi diverto molto».

Karamoh, 19 anni, ha segnato il gol vittoria contro il Bologna. Che rapporto ha con lui?

«La forza di Karamoh è stata quella di non aver sentito il peso del momento. Un atteggiamento che gli ha dato la serenità giusta».

Può descrivere Spalletti?

«Non è diverso da quello che lui fa vedere all'esterno. È così con tutti, un impulsivo, a sangue caldo. E ha riportato l'Inter a fare bene. Una realtà come questa ha bisogno di un carattere forte e particolare».

Spalletti ha chiesto un uso più equilibrato dei social network. Lei come li usa?

«Sarebbe molto importante ricevere un'educazione all'uso dei social, soprattutto quando si è giovani. I social, in generale, sono uno strumento molto forte ma complessivamente c'è tanta gente che non sa usarli nel modo migliore, perché non è educata a farlo. Non vanno mostrate vite e persone che non sono autentiche».

Si sente un dei leader dell'Inter?

«Mi sento più un leader al di fuori dal campo. Poi, chiaramente, voglio essere protagonista in campo. Faccio il calciatore, non il politico. Posso essere d'aiuto per la mia esperienza che fa la differenza».

L'obiettivo della stagione è agganciare la zona Champions. È fiducioso?

«Quando inizi così, alla grande, vedi l'obiettivo. Lotteremo fino alla fine».

Il calendario, dopo Genoa e Benevento, si fa difficile con il derby e il Napoli.

«Le partite più complicate arrivano in ogni caso. Ma quelle che, sulla carta, erano le più facili sono diventate le più difficili da affrontare e viceversa. Non dobbiamo metterci più ansia di quella che abbiamo addosso».

Che rapporto ha con Firenze?

«A Firenze era normale ritrovarsi in mezzo alla gente. Mi piace sentirmi una persona normale: siamo calciatori, non arriviamo da Marte»

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