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L’Inter brilla nel dopo Conte-Lukaku: Calhanoglu scintillante, Dzeko porta novità

L’Inter brilla nel dopo Conte-Lukaku: Calhanoglu scintillante, Dzeko porta novità

Il focus del Corriere dello Sport sui due volti nuovi di casa Inter in evidenza ieri nel poker rifilato al Genoa

Daniele Vitiello

Nella prima Inter targata Simone Inzaghi hanno brillato in particolar modo i due nuovi acquisti scesi in campo dal primo minuto. Il tecnico non poteva chiedere di meglio all'esordio ufficiale a San Siro, come sottolinea il Corriere dello Sport: "Il dopo-Conte, ma anche il dopo-Lukaku, è cominciato come meglio non poteva. Un’estate di grande sofferenza, dopo la travolgente gioia per lo scudetto, è stata segnata dagli addii del tecnico, di Hakimi e di quello a sorpresa di Big Rom. In mezzo c’è stata pure la tegola Eriksen. Tante certezze in meno, insomma. E tanti dubbi in più. Almeno sulla carta. Perché poi alla prima vera verifica sul campo, la nuova Inter ha risposto presente, passando sopra al Genoa come un rullo. Guidata proprio dai nuovi volti di Dzeko e Calhanoglu, ovvero chi ha preso il posto del totem belga e dello sfortunato centrocampista danese".

L'ex Milan non ha avuto alcuna difficoltà nel metabolizzare il salto da una sponda all'altra del Naviglio: "L’avvio del turco è stato scintillante: subito il corner per l’incornata vincente di Skriniar e poi un destro ciclonico che ha incenerito Sirigu. Tutto nello spazio di un quarto d'ora. Nella ripresa l’ex Milan ha fatto pure il bis, ma un fuorigioco di Perisic ha cancellato la doppia esultanza". 

Un po' più soft l'inizio di Dzeko, arrivato però ad Appiano Gentile appena una settimana fa. Il bosniaco ha comunque sfoderato un'ottima prestazione: "Dzeko ha cominciato in maniera più compassata. E’ un giocatore diverso rispetto a Lukaku, che era sempre proiettato in profondità.

Il bosniaco accorcia spesso, smista il pallone e partecipa allo sviluppo dell’azione. Normale che dopo una settimana di lavoro debba ancora entrare nei meccanismi della squadra, conoscere i compagni e i compagni conoscere lui. In un’Inter più portata alla manovra, comunque, la sua visione di gioco è un fattore. Non a caso è stato lui ad appoggiare il pallone a Calhanoglu, che poi ha avuto tutto il tempo per scagliare il suo siluro. Ma anche Dzeko aveva una gran voglia di partecipare alla festa. Lo si è colto dalla delusione con cui ha visto Sirigu cancellare la sua incornata a colpo sicuro nella ripresa. Ma gli altri nerazzurri l’hanno cercato fino alla fine e lui si è fatto trovare pronto sul traversone di Vidal, firmando il poker conclusivo".

 

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