Sono settimane che si continua a leggere di presunti aut aut dell'Inter a Brozovic in merito al prolungamento del contratto in scadenza.
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Inter non darà 7 mln a Brozovic. Marcelo ci pensi bene: Milano è casa sua e…
L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: ancora non c'è stato il vertice tra l'Inter e l'entourage di Brozovic. Ma il tempo stringe
Ma fino a quando non ci sarà un vero e proprio confronto risulta difficile crederlo, perché intendiamoci: se davvero il centrocampista chiede cifre da top player ( 7/8 mln di euro a stagione) è come voler dire ‘grazie, vado via’ ed allora la mediazione non ha neppure più motivo di esistere.
A meno che non sia un modo per far uscire allo scoperto il giocatore e fargli assumere la responsabilità della trattativa.
Perché l’Inter ha intrapreso una linea economica ben definita e i rinnovi di Barella e Lautaro Martinez lo stanno a indicare chiaramente.
Pensare di sparare alto, sempre se la cosa dovesse corrispondere alla realtà, mette in cattiva luce in primis il giocatore, che evidentemente deve essere stuzzicato da offerte straniere pervenutegli in questi mesi.
Del resto Brozovic ha anche un’età diversa rispetto a quella dei due nerazzurri che hanno appena rinnovato e dal suo punto di vista questo è l'ultimo contratto da capitalizzare al massimo. È il classico gioco delle parti dove ognuno tira l’acqua al proprio mulino.
Marcelo a suon di prestazioni e di continuità è diventato protagonista assoluto di questa squadra al punto che ora tutti i tifosi hanno paura che possa andar via. Se pensiamo alle contestazioni nei suoi confronti sembrano trascorsi anni luce!
Non c’è mai stata una mediazione, non ci sono mai state spiegazioni. A suon di chilometri macinati e prestazioni di livello ha scalato le gerarchie diventando imprescindibile. Quello che accadrà ad oggi non lo sa nessuno, ciò che però sappiamo con certezza è che risulterebbe difficile in primis per lui lasciare l’Inter. A Milano sta bene, i compagni lo considerano un punto di riferimento e con Barella forma una coppia straordinariamente affiatata fuori e dentro al campo. Ha senso cambiare?
A questo dovrà rispondere lui e non per forza farne una questione di soldi. Ciò che possiamo fare noi è fargli sentire quanto sia importante così come lo abbiamo fatto per Lautaro e Barella, pur sapendo che nel calcio di oggi comandano i soldi e non i sentimenti, ovviamente non è così per noi. Diciamo che ci rimarrei molto male se decidesse di partire ma me ne farei una ragione, perché ciò che conta è solo la maglia. Resti chi è felice di farlo.
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