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Gds – Inter, con Conte caccia ai fenomeni del 2010. Da Mou a Milito-Eto’o: tutti i confronti

Marco Astori

Il focus si sposta poi in porta, con Julio Cesar contro Samir Handanovic: "Trovare le differenze tra i portieri è facile. La prima diversità attiene al carattere: Julio Cesar è stato un numero 1 emozionale, caldo, capace di tutto nel bene e nel male; Samir Handanovic viene dall’Est e appartiene alla categoria dei portieri freddi, che non si fanno mai travolgere dall’errore e che mascherano le emozioni. La miglior dote tecnico-fisica del brasiliano era la reattività, Julio Cesar trovava risposte immediate, bruciava spazio e tempo, mostrava riflessi pazzeschi, sminava gol che sembravano fatti.

Handanovic è più calcolatore, meno appariscente, e per nulla incline a spettacolarizzare l’intervento. Quanto alle uscite, bravo Julio in quelle alte, fortissimo “Handa” in quelle basse, pancia e faccia a terra. Tutti e due eccezionali para-rigori, Cesar, oggi ritiratosi, era più forte con i piedi. Il computo dei trofei segna una netta differenza: Julio Cesar ha vinto molto, in Brasile, in Portogallo, in Italia e nel mondo, mentre la mensola di Samir risulta vuota, zero vittorie di squadra, qualche riconoscimento individuale. La bilancia pende con chiarezza dalla parte di Julio Cesar. Handanovic deve sbrigarsi a vincere qualcosa, ha quasi 36 anni e il suo tempo di sport si sta restringendo".

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