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Inter, caccia al triplo sponsor: manica, kit allenamento e anche Appiano cambierà nome

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L'Inter cerca un nuovo main sponsor, ma non solo la società si è mesa a caccia di nuovi accordi per avere nuovi introiti

Andrea Della Sala

L'Inter cerca un nuovo main sponsor, ma non solo la società si è mesa a caccia di nuovi accordi anche per lo sponsor di manica, per la maglia d'allenamento e per il nome della Pinetina. Come sottolineato dal bilancio presentato dall'Inter al 30 giugno 2022.

"Nel dettaglio, infatti, l’Inter spiega che attualmente per la stagione 2022/23 ha accordi commerciali e legati agli sponsor che porteranno ricavi per 46 milioni di euro circa. Tra questi accordi, tuttavia, non è compreso:

lo sponsor di manica, essendo un asset per cui non è stato ancora trovato un partner dopo l’accordo per la stagione sportiva 2021/2022 con Digitalbits;

non include i Naming Rights della maglia di allenamento e del centro sportivo della prima squadra, essendo asset per cui non è stato ancora trovato un partner dopo la scadenza del contratto con Suning al 30 giugno 2022;

non tiene conto del contratto attualmente in essere con Zytara Labs LLC (Digitalbits, ndr) a causa dell’attuale incertezza circa la capacità del partner di pagare il corrispettivo contrattuale, come spiegato nel successivo aggiornamento.

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La cifra legata ai 46 milioni di euro potrà quindi salire, considerando ricerca in corso per gli sponsor di maglia, manica e training center/maglia di allenamento, spiega l’Inter.

Nel 2021/22, l’Inter dalle sposnorizzazioni di maglia ha incassato 28,9 milioni da Socios, Zytara/Digitalbits e Lenovo, con ulteriori 12,5 milioni da Nike. Le altre sponsorizzazioni sono valse circa 27 milioni di euro.

Tra gli altri ricavi previsti invece per la stagione 2022/23, il club nerazzurro sottolinea come prevede un minimo di 72 milioni di euro dai ricavi dai diritti tv della Serie A, che può salire fino a 92 milioni di euro in caso di successo in campionato, oltre a una cifra minima di 53 milioni (considerando i 4 milioni della sanzione UEFA per il FPF) di ricavi da diritti tv della Champions League", spiega Calcio e Finanza.