L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: non leggiamo di obblighi di vittoria dopo i mercati faraonici di Juve e Napoli. Strano
La vittoria larga sull’Atalanta ha rimesso a tacere le sterili e inutili polemiche dopo il pari della prima giornata a Genova. Perché il pareggio all’esordio aveva ridato fiato ai soliti tromboni per un pari che aveva in realtà detto molto di più.
Chi lotta per il titolo non può certo essere in forma alla prima giornata di campionato. E comunque a Genova la squadra aveva creato svariate occasioni da gol, sventate dalle super parate del portiere avversario o dai salvataggi sulla linea di porta. Aggiungiamoci i due errori difensivi e la frittata è servita. Tuttavia ho trovato profondamente ingenerose le considerazioni dopo il pareggio.
Perché sarà difficile ottenere gli stessi dati della passata stagione ma la prestazione della squadra c’è stata. E non può essere minimizzata guardando solamente il risultato.
Non si può giudicare sempre e solo in base al risultato e iniziare con i processi perché vuol dire non aver imparato nulla. L’Inter di oggi ha tutto ciò che serve per poter restare nelle zone alte: una dirigenza competente ed esperta, uno dei migliori allenatori su piazza e una squadra di livello alto che gioca un calcio esaltante. Si poteva migliorare? Certamente e la società è intervenuta dove si riteneva ci fosse da intervenire. A mio avviso sarebbe servito un esterno di fascia anche a prescindere dall’infortunio di Buchanan ma è un mio parere personale. Dissento da chi premeva per l’arrivo di un difensore centrale perché a mio avviso ( ma non solo mio ) nella retroguardia tra Pavard e Bastoni all’occorrenza un centrale si rimedia le priorità non potendo fare tutto, erano altre. Certo un braccetto esperto al posto del giovane Palacios sarebbe stato auspicabile soprattutto se si punta a fare bene in Champions ma abbiamo capito quali sono i principi della nuova proprietà.