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Inter, spariti i #ConteOut? Zhang, così non basta. Calendario a rischio rivoluzione

Alfio Musmarra

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: Antonio Conte sta rispondendo a tutte le critiche. Suning, per quanto ancora questo silenzio?

"Ok, si è goduto per il derby e non poco com’è giusto che sia. Ancor di più per la sfida da vertice, ma adesso è tempo di voltare pagina e mentalizzare tutto alla prossima sfida di campionato.

"Perché se è vero che le prossime due partite sono alla portata, è altrettanto vero che adesso non ci si possono permettere cali di tensione. Genoa, Parma, Atalanta, Torino, Sassuolo e Bologna. Un filotto che sulla carta consente di fare qualche riflessione. Perché la Juve andrà a Verona, poi affronterà lo Spezia e successivamente ospiterà la Lazio in casa. Tre giorni dopo il ritorno di Champions col Porto. Poi andrà a Cagliari, Benevento in casa e chiuderà il filotto col derby della Mole. Come calendario sicuramente un filo più complicato.

"Decisamente meno abbordabile quello del Milan che affronta la Stella Rossa, poi andrà a Roma contro i giallorossi, poi Udinese a San Siro, Verona fuori casa, Napoli in casa, Fiorentina fuori per chiudere a Milano contro la Sampdoria.

"Osservando il calendario i nerazzurri dovranno per forza di cose cercare di aumentare ancora di più il divario in ottica rush finale. Ma come abbiamo visto, questo campionato è stato decisamente anomalo andando contro ogni previsione quindi è lecito attendersi sorprese. A noi spettano solo gli scongiuri. Di più non possiamo fare. Soprattutto dopo i nuovi focolai. In poche ore i 9 casi del Torino e i 5 dell’Inter non lasciano ben sperare. Il pessimismo regna sovrano ma al momento non si possono fare previsioni di alcun tipo: tocca sperare.

Sparite le critiche verso Antonio Conte?

"Curioso invece come siano spariti i #ConteOut. Oggi è facile salire tutti sul carro, oggi è facile attaccarsi al sacrosanto diritto di critica. Perché la critica quando è genuina è legittima, quando invece è precostituita diventa strumentale e capziosa.

"A Conte si può imputare tutto, ma non che non sappia ciò che fa, invece è stato fatto passare per lo scemo del villaggio. Avrei auspicato che fosse stato difeso allo stesso modo di come ‘L’ELETTO’ continua(va) a difendere l’indifendibile. Perché nei giorni scorsi sono rimbalzate in Italia delle parole di Zhang Jingdong molto chiare sulle strategie future, ma qualcuno si è affrettato a far sapere che non fossero riferite all’Inter.

"Perché? Con quale intento? Perché lo stesso interventismo non c’è mai stato in altre circostanze? Continuo a sentire qualcuno storcere il naso per l’eliminazione in Champions. Perché dev’essere una macchia da fallimento per l’Inter di Conte e non per chi ha CR7? Ho sempre l’impressione che quando si parli di Conte si usi un veleno che con altri non c’è. Eppure il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti. Non è stato facile lavorare in queste condizioni, senza mercato con una società che si è trovata con le mani legate e che di fatto ha smesso di esercitare quel ruolo che aveva in mente.

Zhang, non bastano i post sui social

"Non è stato e non è facile per chi è ad Appiano gestire questa situazione anche perché già adesso bisogna programmare il mercato della prossima stagione, ma ad oggi è impossibile. Per quanto si potrà ancora tergiversare? Se i primi a nutrire seria preoccupazione sono i membri della dirigenza ci sarà un motivo o siamo solamente noi i pazzi? O basta postare due foto su instagram per dimostrare che l’EffeciInternazionale non è l’ultimo dei pensieri?

Skriniar e Perisic rinati

"Nel frattempo visto che non lo fa nessuno è giusto dar merito alla crescita devastante di Skriniar e Perisic, due che oggi sono tornati ad essere imprescindibili. Della conferma di un certo Lukaku criticato per la scarso feeling col la porta nelle gare che contano ( 5 gol in 5 derby). Per la ritrovata vena di un certo Lautaro Martinez. Pensate che qualcuno mi aveva scritto che fosse scarso..22 anni..mah. e non dimentico Eriksen. Che sta dimostrando di essere ‘dentro la squadra’ come amava dire il tanto vituperato Luciano Spalletti.

"Il danese, come ha sottolineato Conte nel post partita, si è calato nel gruppo, ha capito finalmente come si deve stare in campo e lo vedi da come si muove: non è più un corpo estraneo , ma un tutt’uno con gli altri. Si muove con loro, rispettando le scalate e le ripartenze in uno spartito che finalmente ha imparato. Merito dei giocatori, in primis ma merito anche di quello che c’è in panchina e non ammetterlo dimostra tutta la prevenzione avuta nei suoi riguardi. Ma oggi non è tempo di conclusioni. Ci sono ancora troppe partite con un calendario che rischia di essere ribaltato dalla terza ondata. Il rischio playoff c’è e con esso la possibilità di rivoluzionare l’esito della corsa scudetto.