A distanza di 10 anni, l'Inter è tornata ad espugnare lo Stadium. Storicamente le trasferte in casa della Juve sono sempre state complicate per i nerazzurri, anche quando in panchina c'era Mourinho a dirigere una grandissima squadra. Ecco perché la vittoria di ieri vale il doppio: tiene la squadra di Inzaghi ancorata al treno scudetto e distribuisce stima in una truppa che sembrava svuotata nell'ultimo mese e mezzo. Dalla gara col Verona si capirà quanto sarà stato importante il rigore trasformato da Hakan Calhanoglu. Un destro violento e chirurgico che ha rimesso la macchina nerazzurra sulla strada che sembrava interrotta.
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Inter, Calhanoglu ha ripreso ago e filo. Il rigore? Ecco perché lui. Ad Appiano…
I tre punti conquistati allo Stadium grazie al gol del turco, possono rappresentare la scintilla per ripartire
"Il rigorista designato della compagnia di Inzaghi sarebbe Lautaro e, tra l’altro, era stato proprio l’argentino a segnare alla Juve il penalty a San Siro nella Supercoppa di gennaio. Ma Simone ama la libertà per davvero, concede ai suoi la possibilità di scegliere a seconda delle sensazioni del momento. Così allo Stadium il turco era molto più caldo del compagno, per questo è stato determinatissimo nel prendere la palla immediatamente dopo il fischio".
"Calha è arrivato qualche giorno fa ad Appiano con lo stesso stato d’animo di Barella e Bastoni: negli ultimi dieci giorni ha visto sfumare il sogno Mondiale. Non giocherà in Qatar per la Turchia, ma resta un orgoglio in patria: ieri, ad esempio, è diventato il terzo giocatore turco ad aver trovato il gol in A contro la Juventus dopo Sükrü Gülesin negli anni ‘50 e Can Bartu nel 1963. Quello che vuole adesso, però, è altro, è una stella, la seconda dei nerazzurri: sembrava scucirsi dal petto, ma con un rigore, anzi due, Calhanoglu ha ripreso ago e filo".
(Gazzetta dello Sport)
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