Nelle ultime 7 partite abbiamo raccolto due vittorie, tre pareggi e due sconfitte. Sei gol fatti e 7 subiti. Se è vero che abbiamo affrontato Lazio, Atalanta, Milan, Napoli in serie ( più Juve, Roma e Liverpool nelle differenti coppe), successivamente le gare con Sassuolo e Genoa ( penultimo in campionato) non sembravano sulla carta proibitive.
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Inter, i cambi entrano molli. E i leoni parlano troppo. Inzaghi, è la chance della vita!
L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: momento durissimo per l'Inter, che non segna più e non riesce più a vincere
Ma sulla carta non si va da nessuna parte perché poi servono i risultati che in genere arrivano con le prestazioni. Ci siamo già soffermati altre volte sui due mesi tremendi, lo sapevamo tutti soprattutto i diretti interessati.
Ma sarebbe stato importante tenere botta in questo periodo dove forse abbiamo pagato più di quanto ci aspettassimo.
Ciò che però faccio fatica ad accettare è la scarsa attitudine dei cambi: oggi chi entra dalla panchina non sembra ardere dal fuoco sacro di chi deve dimostrare di non essere un panchinaro, di chi vuole spaccare il mondo, di chi vuole far ricredere il tecnico, di chi vuole dimostrare a tutti di potersi ritagliare uno spazio importante in questa parte finale caldissima di stagione.
Che ci sia stanchezza fisica e mentale è lampante, così come è altrettanto evidente che più di qualcuno stia giocando sotto ritmo. Barella e Brozovic non sono trascinanti e determinanti come al solito, troppo spesso incappano in errori e invece di lamentarsi e sbraitare in maniera plateale con i compagni sarebbe meglio se tornassero a giocare come sanno. Non è neppure bello vederli protestare con i compagni.
Il leone Sanchez che fine ha fatto? No perché i fenomeni non devono scriverlo sui social ma dimostrarlo in campo soprattutto nei momenti difficili, sono i campioni che si caricano la squadra sulle spalle e questa volta non ci sono scusanti su scarso utilizzo. Col Genoa se avessimo avuto la stessa cattiveria messa in campo dal Grifone probabilmente l’avremmo portata a casa. Ed ha poco senso attaccarsi al numero dei calci d’angolo, perché su 14 tiri dalla bandierina un gol lo devi fare soprattutto con gente come Dzeko, Dumfries, de Vrij, Perisic e D’Ambrosio che ha colpito la traversa.
Qui nessuno sta puntando il dito contro la squadra, questo sia chiaro ma adesso serve qualcosa in più. E' il momento di tirare fuori tutto per non rendere inutile il lavoro di sei mesi. Niente alibi, poche parole. Serve tornare ad essere feroci e cattivi.
Oggi si ha la sensazione che si faccia una rincorsa in meno piuttosto che una in più e gli attacchi sterili servono solo a indorare la pillola di statistiche inutili ai fini del risultato. Nonostante tutto siamo lì, nonostante tutto c’è uno scudetto da giocarsi e nonostante tutto siamo padroni del nostro destino, ma l’abbiamo detto troppe volte senza poi ottenere i risultati sperati.
Tutto il pubblico è sempre stato dalla parte della squadra, anche il tifo più caldo ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che il supporto non manca. Ma adesso serve qualcosa in più e non bastano i post su Instagram, non bastano più le scuse dopo la sconfitta. E non bastano i rinnovi per la passata stagione. Non basta uno scudetto per sedersi sugli allori di lauti ingaggi.
Serve la fame di Skriniar, serve ritrovare il miglior De Vrij, servono le giocate di chi è attaccato alla maglia come Bastoni, serve difendere i colori per non rimpiangere a fine stagione un titolo che è tutt’ora incredibilmente alla portata. Ma serve una svolta di tutti in primis di mister Inzaghi. Perché l’occasione che ha per le mani è di quelle che ti segnano la carriera in un verso o nell’altro. Tutto passa da qui e dalla fame di vincere. La tiri fuori anche lui perchè martedì c’è un derby che quest’anno non ha mai vinto.
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