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Intervenuto in una diretta Instagram con Cronache Di Spogliatoio, Antonio Candreva, esterno dell'Inter, ha parlato di diversi temi, tra cui il gruppo nerazzurro, Antonio Conte e non solo.
IL RUOLO – «Quando sono arrivato alla Lazio con Reja ho iniziato a ricoprire il ruolo di esterno destro. È una posizione che deve alternare il fare tutta la fascia fino al venire dentro al campo. Il millesimo di secondo è determinante nel momento in cui ti sposti la palla e riesci a crossare: i tempi sono importanti nel calcio».
CONTE – «Conte ci prepara fin dal primo giorno della settimana. L’intensità c’è sempre nelle nostre sedute. Il mister è sempre presente, ci controlla e i preparatori anche: ogni giorno ci spiegano il programma da fare, siamo in linea per tenerci in condizione in questa fase complicata».
CANDREVA E IL CALCIO – «Io ho sempre creduto in me stesso. Fa piacere che gli allenatori che cambino e mi tengano al centro del progetto, è la voglia di contraddistinguersi ogni anno. Da quando sono arrivato alla Lazio ho capito che la continuità è la cosa più importante. Ognuno di noi ha un percorso e non finisce mai l’età per imparare».
IL RITIRO – «Sono strafelice di fare il lavoro più bello del mondo, per quanto mi riguarda. A oggi non mi sono posto questa domanda: voglio giocare fino a quando avrò l’entusiasmo di oggi e di quando ero bambino».
LO SPOGLIATOIO – «Nello spogliatoio accadono le cose che poi racconti in eterno. Siamo un bel gruppo, siamo felici e sul gruppo WhatsApp siamo belli attivi. Siamo una bella banda. Da noi 4 o 5 portano bagnoschiuma e shampoo, poi a fine settimana finisce tutto. Così abbiamo chiesto alla società di comprarceli e lasciarli nello spogliatoio (ride, ndr)».
ESPOSITO – «È forte, ma non lo diciamo. Il ragazzo è eccezionale: pulito, vuole migliorarsi, ha fame, in gamba. Le sue qualità sono impressionanti, può far parlare di lui se rimane quello che è».
RITIRO PRE-GARA – «Il compagno di stanza meno rumoroso non esiste. Ognuno ha le proprie priorità. Alla Lazio ero con Marchetti, in Nazionale con Cerci. Quando cresci e invecchi vai in stanza singola: mi alzo presto la mattina e non disturbo. Quando si affrontano partite importanti dormi poco e male, pensi a quello che sarà il giorno dopo. Il ricordo con più emozione è l’esordio al Mondiale contro l’Inghilterra: la sera prima ero incasinato mentalmente, è il sogno di tutti fare un Mondiale».
COSA DEVE FARE UN GIOVANE – «Deve divertirsi, non deve mai mancare la voglia di migliorarsi. Non mollare, non abbattersi, nessuno ti regala niente. Ci saranno delle montagne russe da affrontare e lì devi tirare fuori il carattere. Sacrificio e umiltà: giocate fino a quando non vorrete smettere».
(CronacheDiSpogliatoio.it)
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