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Getty Images
A Genova era suonato qualche campanello d'allarme, in verità era suonato anche in qualche amichevole estiva. La difesa dell'Inter sembrava scricchiolare, subito due gol alla prima di campionato, poi Simone Inzaghi ha rimesso le cose a posto. Non è un caso che Sommer non abbia incassato nemmeno un gol contro Lecce e Atalanta e che i tiri subiti siano calati drasticamente. "L'Inter ha sbandato giusto un pomeriggio, poi è tornata il solito Everest da scalare: fare gol ai campioni d’Italia è una missione quasi impossibile, oggi come un anno fa. Ed è da lì, da quell’area di rigore che si restringe all’improvviso quando gli avversari provano ad affacciarsi da quelle parti, che il progetto di fuga di Inzaghi potrà prendere forma: lo scudetto si costruisce dal basso", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Il segreto del successo è nascosto parecchi metri più indietro: regalare gol agli avversari non è da Inter e ad Appiano lo sanno benissimo. L’Inter si è felicemente riscoperta imperforabile, viaggia sulle cifre delle migliori d’Europa e ora punta a moltiplicare i minuti senza reti al passivo. Anche perché i primi snodi sono dietro l’angolo. I primi mattoni sul vecchio muro, l’Inter li ha rimessi prima di tutto nella testa. Bastoni e compagni, distratti e poco lucidi nell’esordio col Genoa, hanno ritrovato prima di tutto quello spirito battagliero che aveva sigillato il reparto nella stagione dello scudetto. Tensione giusta, distanze rispettate al millimetro, sacrificio dei mediani e dei laterali per irrobustire la fase difensiva all’occorrenza. E sostenere la mobilità dei centrali: a sganciarsi in avanti orami non è solo Bastoni, ma anche Pavard".
"La condizione, poi, farà il resto. Inzaghi ha cominciato l’estate con un puzzle da comporre, tra nazionali ancora in vacanza e certezze da recuperare fisicamente. Simone ha completato il disegno a stagione iniziata, ma adesso la strada è in discesa. E dalla sosta è arrivata una carezza inaspettata, perché fatta eccezione per Bastoni, impegnato con l’Italia in Nations League, tutti i centrali nerazzurri sono rimasti a lavorare ad Appiano Gentile: da Acerbi a Pavard, da De Vrij a Bisseck fino a Palacios, l’ultimo ad unirsi alla truppa per ragioni di mercato".
(Gazzetta dello Sport)
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