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Dopo un primo tempo di sofferenza, ma concluso comunque in vantaggio di una rete grazie al gol di Calhanoglu, l'Inter è venuta fuori nel secondo tempo. Di fesa solida, attacco sempre pronto a colpire, ma è a centrocampo dove l'Inter ha schiacciato il Napoli.
"La sottile arte del controsorpasso è conosciuta, studiata, applicata maniacalmente in casa Inter. È la quarta volta che qualcuno mette (temporaneamente) il muso davanti e in ogni occasione i nerazzurri hanno subito regolato i conti. Stavolta l’avversario era più tosto dei precedenti, aveva il tricolore sul petto, ma la squadra di Simone non ha cambiato sceneggiatura, anzi ha fatto valere una evidente superiorità a centrocampo. Nessuno ha una mediana di lotta e di governo come quella dell’Inter e ieri la conferma è arrivata pure in zona gol. Dalle doti balistiche di Calha al movimentismo di Barella, il sigillo sulla vittoria è arrivato proprio in mezzo al campo. Dopo il minestrone di Lisbona, entrambi hanno ritrovato posto dall’inizio assieme a Mkhitaryan e il risultato si è visto. Nel gioco, cosa che più conta, e non solo nel risultato squillante", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"A spaccare il match in due è stato il turco poco prima dell’ora del thè e così Calha ha potuto risentire la canzoncina cara al tifo nerazzurro e anche alle sue orecchie. Il regista di Inzaghi la ascolta su YouTube quando può e la canticchia ad Appiano assieme ai compagni, un po’ per ridere ma soprattutto per caricarsi. Questo nuovo Calha regista è pure una freccia sotto porta. Ieri ha segnato il settimo gol di questa stagione iniziata col botto, gliene manca una soltanto per eguagliare il suo record nerazzurro al primo anno con Inzaghi. E se l’aveva messa dentro solo e soltanto dal dischetto, ieri ha fatto saltare il tappo su azione dalla distanza, altra specialità della casa. È salito a 18 il numero di squadre a cui ha segnato da fuori area: dal 2018, soltanto una superstar come Kevin De Bruyne ha fatto più vittime (19)".
"Calha ha fatto partire il colpo di cannone dopo che Barella gli ha addomesticato una palla soavemente. E proprio Nicolò, dopo l’assist tutt’altro che banale, ha chiuso i conti slalomeggiando, quasi in onore al contemporaneo trionfo sulle piste canadesi di Federica Brignone. Questo primo centro di stagione, bellissimo per fattura e conclusione, è una risposta indiretta al c.t. Spalletti che gli aveva chiesto in privato più reti per la causa nazionale, ma pure un modo per tirarsi via la rabbia di quell’incrocio preso al Da Luz che ancora trema dopo giorni. Se il suo sinistro fosse entrato in Champions, l’Inter avrebbe due risultati su tre per guadagnarsi il primo posto nel girone contro la Real Sociedad. Stavolta, sempre con lo stesso piede, la palla è andata dentro e Nicolò si è scrollato di dosso un peso", scrive Gazzetta.
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