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A centrocampo Inzaghi ha la possibilità di sperimentare, studiando nuove soluzioni:
“Un’ipotesi è proprio quella di alzare il livello di tecnica e qualità, facendo giocare assieme Zielinski e Mkhitaryan, che, di norma, dovrebbero contendersi il posto di mezz’alta sinistra. Più facile che si tratti di una mediana da finale di partita, quando magari c’è necessità di avere più inventiva e tiro da fuori”.
Un’idea che può essere adottata anche più avanti:
“Il tandem formato dal polacco e dall’armeno, potrebbe avanzare sulla trequarti, protetto da una coppia di mediani e piazzandosi dietro un’unica punta centrale - Lautaro, ma anche Taremi -, magari per allargare il fronte offensivo. All’occorrenza (o in emergenza), peraltro, più Mkhitaryan, ma anche Zielinski, potrebbero agire da seconda punta“.
Intanto l’Inter ritrova altri due protagonisti, Barella e Frattesi:
“Se il turco (Calhanoglu, ndr) resta il faro del gioco, proprio Barella e il suo “vice” Frattesi sono altri elementi in grado di offrire variazioni sul tema. Il centrocampista sardo, ad esempio, è una sorta di “universale”, perché ha capacità di regista, ma anche di rifinitore, senza trascurare i suoi tempi di inserimento. In sostanza, può giocare con chiunque”.
Poi sull’ex Sassuolo:
“Frattesi ha meno colpi, ma un centrocampista con la sua media realizzativa è difficile da trovare in giro. L’anno scorso ne ha dato un assaggio, firmando ben 8 reti in nemmeno 1.600 minuti giocati. La verità è che ha il fiuto da gol di un attaccante e sa farsi trovare pronto al momento giusto e al posto giusto”.
Le maglie disponibili sono tre, mentre i titolari sei: toccherà ad Inzaghi, dunque, sfruttare al meglio tutto il potenziale e non scontentare nessuno.
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