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Sono arrivati i tre punti che servivano all'Inter dal match del monday night disputato ieri sera contro il Chievo al Meazza. Una vittoria che ha permesso ai nerazzurri non solo di tenere a debita distanza Milan e Roma, ma anche di rimettere la testa davanti all'Atalanta, attesa dalla finale di Coppa Italia domani sera, ora quarta proprio davanti a rossoneri e giallorossi. Passo positivo tutt'altro che scontato, tenendo conto degli sbalzi di umore e carattere mostrati nel passato recente sotto pressione, contro i quali però Spalletti - come da lui stesso sottolineato in conferenza stampa - sembra aver trovato il giusto antidoto, munendo i suoi della giusta pazienza in fase di transizione contro una squadra sì spacciata in classifica, ma per nulla intenzionata a concedere il fianco ai nerazzurri. Serviranno altri tre punti, tra Napoli in trasferta ed Empoli in casa, per blindare Champions League e terzo posto, a prescindere di quello che sarà il cammino delle avversarie.
SLIDING DOORS - Ci sarà tempo per i saluti tra squadra e pubblico tra due settimane, proprio in occasione della gara contro l'Empoli, archiviando - si spera - l'annata nel miglior modo possibile. Ciò che però è emerso ieri sera è che l'avventura di Mauro Icardi in nerazzurro è inevitabilmente ai titoli di coda, cacciato di fatto da quello che fino al tradimento di metà stagione era il suo fortino. Soltanto un miracolo potrebbe modificare quello che sembra un destino già scritto per l'argentino, fischiato all'uscita dal campo non soltanto dalla Curva Nord, ma dallo stadio intero, che ha tramutato la rabbia in esplosione di gioia quando Lautaro Martinez ha preso proprio il posto dell'attuale numero 9. Non sembrano esserci più i margini per ricucire lo strappo per un semplice motivo: ci si attendeva un sussulto, un guizzo, un segnale di rinascita che non c'è stato. Icardi, oltre ad una condizione fisica rivedibile, ha dimostrato di non possedere un livello adeguato di forma mentale, quello che forse più del tasso tecnico lo ha sempre contraddistinto, e solo cambiando area potrebbe ritrovare gli standard persi. Saluterà con ogni probabilità anche Luciano Spalletti, per la prima volta ieri parso realmente consapevole di quanto accadrà al termine del campionato. Arriverà presto il momento dei bilanci su questo biennio, ma prima altri due impegni e due chance per puntellare la classifica e dare ulteriore slancio alle ambizioni di un club che anche per suo immenso merito sta tornando dove merita di stare.
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