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Getty Images
La certezza dell'Inter in attacco in questo momento è sicuramente Lautaro Martinez. Simone Inzaghi sta infatti testando chi sia il partner ideale del Toro argentino, che due anni fa ha fatto cose straordinarie con Romelu Lukaku ma in questi mesi ha affinato la sua intesa con Edin Dzeko. Chi quindi da affiancare al 10 nerazzurro? La Gazzetta dello Sport mette in risalto i numeri del bosniaco e del belga: "Nel complesso è sicuramente migliore la stagione di Dzeko, vista la presenza costante e il contributo sotto porta che è arrivato a 11 reti in tre differenti competizioni. Il 2023 piuttosto insipido, però, ha avvicinato i suoi numeri medi a quelli del compagno di reparto.
Visto che Lukaku per ora è fermo a 4 centri e un assist, la media per partita delle due voci premia senza dubbio il bosniaco, così come l'ammontare di tiri e di tiri in porta. Dzeko in campionato tenta 3,52 conclusioni in ogni match, ben più dei poco più di 2 del belga. Insomma, quando è in forma l'ex Roma ci prova di più e con più costanza, di fatto riuscendo a rendere più concreta offensivamente la mole di gioco creata. Come detto, se si limitasse questo approfondimento alla prima metà di stagione emergerebbe con più forza il ruolo fondamentale recitato in autunno dal 36enne. L'attualità racconta però di un Edin piuttosto scarico ed è quindi questa versione che Inzaghi deve considerare quando sceglie l'assetto di partenza.
Delle 16 presenze stagionali complessive, sono soltanto la metà quelle che Lukaku ha cominciato da inizio partita e questa può essere una parziale motivazione del ritardo che sconta nelle voci già citate. I due gol in altrettante presenze in Champions League, per esempio, fanno schizzare i dati parziali del belga nella competizione, con un alto tasso di occasioni create (dato nel quale spicca anche in campionato) oltre che expected goals e percentuale realizzativa. Soprattutto, Big Rom tocca in generale più palloni in area avversaria, il che crea apprensione nei difensori e offre a Inzaghi soluzioni di manovra differenti.
Può sembrare strano, ma nel complesso è proprio l'attaccante di proprietà del Chelsea a vantare una migliore media gol per minuto (180' a 191') rispetto a Dzeko, proprio perché questo dato non risente nel ridotto impiego del belga. Insomma, il dubbio è di difficile soluzione ed è infatti di allenamento in allenamento che Inzaghi valuterà i progressi di ciascuno. Per esempio, è fattuale che Lukaku abbia un ottimo rapporto con la Champions League, ma è anche vero che in entrambe le apparizioni è subentrato nel secondo tempo. Più che un giocatore migliore dell'altro in senso assoluto, anche i dati statistici evidenziano quanto si tratti di due tipi differenti di calciatore. Entrambi, però devono ritrovare la miglior versione di se stessi per convincere chi sta in panchina", conclude la Rosea.
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