Contro la Fiorentina è arrivata la terza sconfitta consecutiva, la decima in campionato. Inizia male l'aprile di fuoco dell'Inter e come sempre, quando i risultati non arrivano, è il tecnico a finire nel mirino di critica e tifosi. Simone Inzaghi sa che la sua panchina traballa e, come riporta la Gazzetta dello Sport, in caso di figuraccia europea a Lisbona la dirigenza potrebbe già cambiare.
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Gds – Inter, Chivu in pole se salta Inzaghi. Poi 4 big nel mirino e c’è un grande favorito
"La speranza in viale della Liberazione è quella che il tecnico inverta definitivamente la rotta già martedì a Torino, nell'andata delle semifinali di Coppa Italia contro la Juventus, ma gli indizi delle ultime settimane sono pessimi e allora, oltre a riflettere sul nome del sostituto da mettere alla guida del gruppo la prossima stagione, è inevitabile studiare un piano d'emergenza. Serve un'inversione di tendenza, ma ormai sono mesi che Marotta, Ausilio e Baccin la chiedono senza successo a Inzaghi, il suo staff e lo spogliatoio. I dirigenti devono riflettere su cosa fare se nelle prossime tre partite arrivassero altrettanti risultati negativi".
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"Giocando ogni tre giorni è complicato pensare a un cambio di allenatore, almeno prima dell'andata contro il Benfica di martedì 11. Se invece al Da Luz andasse male (o malissimo), è impossibile escludere a priori un terremoto. Che ripetiamolo, non è nel dna dell'a.d. Marotta, ma che a quel punto potrebbe essere l'unico modo per rimettere la barca in linea di galleggiamento. Stiamo naturalmente parlando di un traghettatore, di un tecnico che guiderebbe Lautaro e compagni fino al termine della stagione: Chivu, l'allenatore della Primavera, è un'opzione".
"Simone ha la possibilità di tenersi l'Inter solo chiudendo tra le prime quattro in Serie A e arrivando alla finale di Champions a Istanbul. Il grande favorito per guidare i nerazzurri il prossimo anno è Roberto De Zerbi, sotto contratto con il Brighton: è lui il preferito da Marotta, Ausilio e Baccin. Per liberare il bresciano c'è da pagare una penale al club inglese e da vincere una certa concorrenza".
"Altre soluzioni? Thiago Motta, che ancora non ha rinnovato fino al 2025 con il Bologna. Antonio Conte è una garanzia, un vincente seriale, ma dopo la rottura del 2021 può davvero tornare alla Pinetina? Allora, dopo due stagioni di tensioni con la dirigenza (ancora presente), non accettò il ridimensionamento economico richiesto dalla società e salutò incassando una buonuscita da 14,5 milioni lordi. Suning non può certo riprendere a investire come nel 2019, quando lo ingaggiò la prima volta. O Conte torna metabolizzando il nuovo progetto senza campioni da acquistare sul mercato oppure... E poi c'è l'opzione Simeone, ma solo se l'argentino risolverà il contratto con l'Atletico Madrid. Il Cholo non ha mai fatto mistero del suo desiderio di guidare l'Inter, certo non con l'attuale stipendio di 22 milioni di euro netti... Calcio o fantacalcio?".
(Gazzetta dello Sport)
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