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"Dzeko è un sarto, cuce i reparti, inventa giocate, sa tenere palla alta e far rifiatare la squadra. Non a caso, nelle notti da dentro o fuori, il numero 9 nerazzurro ha sempre giocato titolare. Ma stavolta è diverso, stavolta c’è un Lukaku che scalpita e che, con i fatti, sta dimostrando di meritare una maglia per la notte di Istanbul. Da aprile in poi, l’Inter ha ritrovato il trascinatore dominante dell’era Conte e con la Lu-La piena – e in queste condizioni psicofisiche – nulla appare impossibile. Romelu permetterebbe all’Inter di schiacciarsi di più, mantenere un baricentro più basso e poi andare velocemente a ribaltare l’azione negli spazi che il City può concedere. Niente uscita dal basso palla al piede, il pallone dovrà viaggiare rapidamente anche alle spalle della difesa, magari partendo da Onana, per scatenare le ruote motrici di Lukaku".
"Gli altri dubbi? Due: uno a centrocampo, con Mkhitaryan che insidia Brozovic, e l’altro in fascia a sinistra, dove Dimarco è ovviamente strafavorito su Gosens. Per assurdo, però, Inzaghi potrebbe anche valutare di “invertire” la staffetta, col tedesco dall’inizio e l’azzurro a gara in corsa. Impossibile? La freschezza di Dimarco e la sua abilità sui calci piazzati (e quindi anche sui rigori) potrebbe quindi servire anche di più in coda al match. Anche qui, come per l’attacco, la decisione finale su questi due ballottaggi potrebbe raccontare in anticipo quale sarà il piano partita scelto da Inzaghi e il suo staff. Ma prima di tutto ci sarà da capire le reali condizioni di Mkhitaryan, che in questi giorni ha svolto lavoro differenziato a continuerà così fino a domenica", sottolinea Gazzetta.
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