L'obiettivo è continuare su questa strada, auspicando di consolidare ulteriormente i numeri del club. E l'attualità, passando al campo, non può che aiutare: "Raramente ho visto l'Inter giocare così bene come dall'arrivo di Inzaghi. Ha fatto qualche errore il primo anno, gli è mancata un po' di malizia in certi momenti, ma con gli anni è diventato ancora più bravo e forse più concreto. Non eravamo abituatissimi, perché la nostra è stata spesso una squadra basata su altri dogmi". Questo, almeno in parte, argina il pessimismo che è tipico di una frangia della tifoseria: "Anche tra noi ci sono molti classici piagnoni, ci penso io a fargli i cazziatoni", ammette il Pres.
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La seconda stella da mettere a fuoco, ma anche la speranza di ripetere la cavalcata dello scorso anno in Champions League, passando proprio da Madrid. Al Cívitas Metropolitano non sarà facile difendere l'1-0 dell'andata: "Lo spagnolo in generale è molto diverso dall'italiano, è ottimista e non crede alla scaramanzia. E occhio al Cholo: appena vede che la squadra è in difficoltà fa il direttore d'orchestra del pubblico. E' pazzesco. Quasi mai ho visto un club con un allenatore che incarna così tanto gli stessi valori".
Toccherà a loro dell'Inter Club Madrid fare gli onori di casa: "Saremo in tantissimi saremo allo stadio. La società ci ha dato dei biglietti, diversi sono riusciti anche a reperirne da qui. Sicuramente ci farebbe piacere poter andare in albergo dell'Inter e fare un saluto a calciatori e dirigenti. Per noi sarebbe una cosa bella, vorremmo regalargli una sciarpa. Abbiamo pronto anche uno striscione e un bandierone per la partita".
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