Tra i fattori di rischio di cui dovranno tenere conto i sottoscrittori del bond da 300 milioni emesso dall’Inter, ci sono gli effetti collaterali dovuti alle restrizioni del governo cinese riguardo agli investimenti nel mondo del calcio (restrizioni che hanno ritardato pure gli introiti previsti nell’ultimo bilancio derivanti dal Naming Rights and Sponsorship Agreement con Suningma pure dalla partnership con Beijing Yixinshijie). Problema che Piero Ausilio e Giovanni Gardini già “maneggiano” da quando Suning ha chiuso i rubinetti, come peraltro ammesso ieri da Luciano Spalletti.
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Inter, con il bond 50 mln di tesoretto per il mercato. Gli obiettivi…
Per avere Mkhitaryan l'Inter dovrà trovare un accordo con lo United per un prestito con diritto di riscatto
Secondo TuttoSportla carestia avrà però breve durata se l’ Inter rispetterà i piani e centrerà la qualificazione alla Championsche verrà. Ma, a prescindere dai risultati che otterrà l’area sportiva, l’idea di emettere il bond è stata motivata proprio dalla necessità di bypassare le restrizioni imposte dalle autorità di Pechino e continuare a far sì che l’ Inter resti competitiva ad alti livelli.«Questa operazione fornisce ingenti somme aggiuntive al bilancio dell’ Inter, consentendo al club di gestire un’attività stabile senza fare affidamento sul supporto della proprietà», ha spiegato Greg Carey, responsabile della divisione sports finance di Goldman Sachs al Financial Times. Infatti il bond, oltre a garantire liquidità per 82 milioni (che non possono essere utilizzati per il mercato), ha permesso all’Inter di ottenere una linea di credito da 50 milioni con Goldman Sachs e UbiBanca, quella sì da giocarsi - in caso di necessità - sul mercato. Non a gennaio, quando il diktat è quello di non appesantire ulteriormente il bilancio, ma nella campagna acquisti che dovrà rendere l’organico adatto per affrontare la Champions.
Grazie a questo tesoretto, l’Inter può presentare un’offerta per Mkhitaryan allo United, al Bologna per Verdi ma pure pensare di prenotare Barella. Il problema è convincere Mourinho - che ha molto patito il nien di Suningper Perisic - a lasciare andare l’armeno in prestito con obbligo di riscatto: anche per questo parallelamente viene tenuta la pista che porta all’esterno del Bologna (con Deulofeu ultima ratio: lo spagnolo arriverebbe in prestito secco). Più difficile che il gioco a incastri riesca invece con il Paris Saint-Germain per Pastore, considerato che pure Nasser Al-Khelaïfi deve rientrare dalle spese estive in ottica Fair Play Uefa. Un discorso a parte riguarda (ovviamente) Stevan De Vrij: l’Inter ha fatto tutte le sue mosse col giocatore, il cui contratto andrà in scadenza a giugno, offrendogli un quinquennale a 3 milioni più bonus. La Lazio continua a essere pessimista sul rinnovo mentre l’interessato sta sfogliando la margherita. L’insidia principale è rappresentata dal Barcellona (l’olandese ha ricevuto offerte pure da Liverpool e Atletico Madrid, mentre la Juve pare in seconda fila) considerato che De Vrij, per non “tradire” la Lazio, potrebbe decidere di andare a giocare all’estero.
(Fonte: Stefano Pasquino, TuttoSport 23/12/17)
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