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L'Inter oggi affronterà l'Udinese e cercherà di conquistare i tre punti e di mantenere il primato in classifica in attesa di conoscere il risultato delle rivali. La squadra nerazzurra vuole rimanere in vetta, ma anche Luciano Spalletti vorrebbe guardare ancora tutti dall'alto il basso. L'allenatore non è mai stato da solo in testa in Serie A per più di due turni. Spalletti forse non ci ha nemmeno pensato, preso com’è dal preparare la sfida con l’Udinese («Noi si sta svegli ad aspettarci le loro qualità in campo»), ma vincendo oggi contro la squadra che lo ha fatto conoscere al mondo manterrebbe l’Inter in testa per la terza giornata consecutiva. Al di là del messaggio forte che verrebbe inviato alla concorrenza, c’è dunque anche un traguardo personale mai raggiunto, visto che l’unico precedente risale alla stagione 2007-08 e richiama diversi intrecci. La Roma di Spalletti parte a schioppo battendo Palermo, Empoli e Reggina e alla terza giornata è sola in vetta, complice anche il pareggio interno dell’Inter di Mancini proprio contro l’Udinese. Alla quinta però i nerazzurri superano 3-0 la Samp e i giallorossi di Spalletti fanno 2-2 a Firenze. Col suo attuale amore, sarà un duello epico deciso da Ibra all’ultimo respiro sotto al diluvio di Parma il 18 maggio 2008.
Pur avendo vinto molto, soprattutto in Russia con lo Zenit, Spalletti non è più stato primo da solo in A fino al 3 dicembre scorso, grazie al 5-0 sul Chievo dopo la vittoria della Juve a Napoli di due giorni prima. Primato salvato il turno scorso nel valzer degli 0-0. Ma ora bisogna «tornare ad alzarsi sui pedali e non sedersi mai. Davanti tirano tutti, questo girone d’andata è una volata continua». Con questa metafora ciclistica il 58enne toscano replica a chi gli chiede quanto sarebbe importante anche psicologicamente chiudere in testa il girone d’andata. «Il messaggio #senzatregua è uno status che ci siamo dati da soli – prosegue –. Vogliamo vincere fino all’ultima partita. Senza pensare che ci sono gare più facili di altre. Qualcuno crede che Udinese e Sassuolo presentino meno difficoltà di Lazio e Milan che affronteremo subito dopo. Invece solo facendo bene le prime due potremo rendere meno difficili le altre». La sfida contro l’Udinese diventa ancora più importante dopo gli stenti di martedì contro il Pordenone. Con Spalletti che da buon condottiero dopo aver dato i meriti ai giocatori nelle vittorie, si prende le colpe per una serata di stenti.
(La Gazzetta dello Sport)
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