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Inter, l’avviso di Conte era stato chiaro. La nota peggiore si era già vista contro l’Udinese

Daniele Vitiello

L'analisi di Fcinter1908.it su Inter-Slavia Praga di ieri sera

“Roma non fu costruita in un giorno”. E nemmeno l’Inter che dovrà insidiare Juventus e Napoli in campionato e i migliori top club in giro per il continente. Aveva ragione da vendere Antonio Conte ed è servita la partita contro lo Slavia Praga a far tornare coi piedi per terra l’ambiente nerazzurro. Novanta minuti che con un allenatore del genere in panchina non ti augureresti mai di vedere. Nemmeno ad inizio stagione e a rodaggio ancora in corso. Parole sante quelle pronunciate alla vigilia, che tuttavia non lavano le colpe di gestione tecnica e squadra per aver perso punti in una sfida che bisogna vincere a qualsiasi costo. Sarebbe stato importante mettere prezioso fieno in cascina in vista di più proibitivi impegni in Champions League.

COSA NON VA - I cechi hanno smascherato una condizione fisica non al top, meccanismi ancora da sistemare e forse un pizzico di presunzione subito spazzato via dal loro piglio smaliziato. Quanto fatto finora dall’Inter resta comunque positivo, ma pur sempre una goccia nel vaso degli obiettivi ancora tutto da riempire e consolidare. Ciò che serve con più urgenza è la giusta dose di concretezza negli ultimi metri, arma che avrebbe permesso ai nerazzurri di risparmiare energie contro l’Udinese e nascondere sotto al tappeto della fiducia una robusta percentuale dei limiti espressi col passare dei minuti contro lo Slavia Praga. Le occasioni ci sono state, il cinismo è mancato. Le gambe imballate hanno fatto la loro parte, ma questo come qualsiasi altro alibi non può essere preso in considerazione da una squadra che punta ad essere protagonista e ad assumersi oneri e onori del ruolo che desidera rivestire.

NEXT STOP - Conte dovrà farsi bastare il poco tempo a disposizione prima del derby con il Milan. L'avvicinamento alla sfida di sabato sera servirà per lavorare soprattutto sulla testa dei suoi ragazzi. La condizione è destinata a migliorare di partita in partita, ma la mentalità va coltivata e certi passi falsi rischiano di rappresentare un’insidia che potrebbe rallentare il percorso di crescita intrapreso. Gli stimoli non mancheranno, ma allo stesso tempo non basteranno: servono idee chiare e pragmatismo per ripartire al meglio.