I tre allenatori che ti hanno allenato di più sono Giovanni Trapattoni, Marcello Lippi e Carlo Ancelotti. Non si può sognare un allenamento migliore...
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Inter, Conte: “Se perdo provo dolore per ore. Mi sono sempre fatto il culo. Vi racconto tutto”
Si può aggiungere Arrigo Sacchi che avevo in nazionale, è stato importante nel mio percorso. Anche Dino Zoff. Ma anche Eugenio Fascetti e Carlo Mazzone quando ho iniziato a Lecce (1985-1991): mi hanno insegnato molto sulla disciplina, l'uso di carote e bastone. Sono stato fortunato, questo è certo, mi hanno profondamente arricchito. Il Trap era per me un secondo padre sono arrivato alla Juve a 21 anni, da solo, da Lecce e senza di lui non sarei mai rimasto così a lungo (1991- 2004, ndr). Ad ogni fine dell'allenamento, abbiamo lavorato con il suo assistente Sergio Brio. La mia prima partita con la Juventus è stata un'amichevole contro il Monaco, abbiamo perso 0-1 per un errore da parte mia: il mio ritorno a (Stefano) Tacconi è stato scarsamente servito e (Youssouf) Fofana l'ha intercettato, e quindi ha segnato. La Gazzetta dello Sport aveva poi intitolato "L'errore del conte (conte) nel Principato", ne avrebbe travolto più di uno. Il giorno dopo ero triste, ma Trapattoni è venuto a tirarmi su di morale.
Hai iniziato la tua carriera da allenatore in Serie B ad Arezzo nel 2006.
E mi ero prefissato un obiettivo importante: avrei dovuto firmare per una squadra di punta nel giro di 3 o 4 anni, altrimenti avrei mollato. Non era una pretesa. Deve valerne la pena. Molto spesso mi chiedo se sia giusto passare così tanto tempo senza la mia famiglia. Ci sono molte cose che puoi fare nel calcio, ma l'unica cosa che non puoi fare se non vuoi sacrificare la tua famiglia è il coaching. Il calcio mi ha dato molto, ma anche molta privacy. Un giorno vorrei provare un altro lavoro nel calcio perché è la mia passione.
"E cinque anni dopo il tuo debutto come allenatore, hai allenato la Juve...
Come giocatore, sono andato oltre le mie capacità. Con la forza del lavoro, con i sacrifici, sono migliorato di anno in anno. Quindi ho vinto tutto (inclusi 5 Scudetti, una Champions League, una Coppa UEFA e una Coppa Italia, ndr) in tredici anni alla Juventus e sono stato vice-campione d'Europa (nel 2000, ndr) e il mondo (nel 1994, ndr) con l'Italia. Come allenatore, era diverso, mi sentivo come se potessi fare qualcosa di importante, ero molto più fiducioso. Conoscevo le mie qualità, inclusa la mia capacità di applicare le mie idee. Ci sono professori universitari che sono molto bravi in teoria ma non possono trasmettere la loro passione. Io ho sudato per la passione per questo sport.
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