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Corto muso Inter nonostante Fabbri. Per la Supercoppa Inzaghi copi Pioli

Inter Verona
L'analisi di Fcinter1908.it su quanto accaduto ieri sera al Meazza tra Inter ed Hellas Verona

Daniele Vitiello

Qualcuno, se può, ci spieghi perché mai l'Inter, in piena emergenza a centrocampo e soffocata da più impegni nel giro di pochi giorni, debba a tutti i costi dilagare in ogni match per evitare brutte sorprese. Al di là dei suoi demeriti. Perché potrebbe essere questa l'obiezione di qualcuno davanti all'evidenza di una direzione arbitrale anche peggiore rispetto a quella di Monza, che ha rischiato di scippare anche ieri sera almeno due punti ai nerazzurri. Pensavamo di aver visto il peggio dall'introduzione del VAR dopo il fischio precipitoso di Sacchi, ma Fabbri ha deciso di andare oltre.

Gli errori di Fabbri in Inter-Verona

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Se per il tocco di mano di Hien, che palesemente aumenta il volume del corpo col braccio destro, e per il fallo fischiato a Lautaro sul duello con Dawidowicz, che sviene letteralmente, siamo nel campo scivoloso della discrezionalità, il discorso cambia sulla trattenuta dello stesso svedese su Dzeko. E non poco. Un giallo telefonato, lampante che sarebbe valso l'espulsione del difensore del Verona, ma Fabbri ha deciso di soprassedere. Nulla spiega una decisione del genere, che ha contribuito a lasciare aperta una gara altrimenti già ai titoli di coda. Tutto evaporerà, come sempre, nel giro di poche ore. Senza lasciare troppa traccia. Perché con l'Inter funziona così.

Inter Lautaro

I nerazzurri, certo, ci hanno messo del loro. Ma il momento psicologico è quello che è, la coperta si è accorciata considerevolmente negli ultimi giorni e l'imminenza della Supercoppa ha costretto Inzaghi a giocare si più tavoli. Il corto muso logora, finisce per togliere ancora più energie, ma non è una scelta in questo momento. I punti contano più dei meriti nello snodo di stagione che stiamo attraversando e per questo motivo l'Inter, già defraudata a Monza, ha rischiato nel finale più di quanto meritasse. Dal prossimo turno sarebbe auspicabile, oltre ad una maggiore concentrazione dei nerazzurri sotto porta, una direzione di gara più lucida e all'altezza della posta in palio.

Dei limiti mentali del gruppo, sui quali Inzaghi non sempre è riuscito ad intervenire, si è già detto abbastanza. La speranza è che vittorie come quella di ieri possano aiutare ad alzare il livello di solidità ed attenzione. Le buone notizie di certo non mancano. La vetta in classifica è ancora lontana, ma l'Inter ora ha agganciato la Juventus ed è a solo un punto dal Milan. Che intanto affronterà mercoledì. I tifosi non hanno dimenticato di certo la delusione per le ultime due sconfitte nei derby. Chissà se Inzaghi prenderà spunto da Pioli e affiggerà nello spogliatoio immagini che sono ferite ancora aperte nell'ambiente nerazzurro. Per presentarsi in campo con gli occhi della tigre e colorare anche Riyad di nerazzurro con una vittoria che è giusto pretendere.

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