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L’atmosfera fredda di un Meazza deserto ha cullato un match che - come quello d'andata - difficilmente rimarrà impresso nel cuore dei tifosi dell’Inter. Il sedicesimo di ritorno di Europa League nella mente di Antonio Conte, e in quella di qualche nerazzurro sceso in campo, era soltanto una buccia di banana da evitare per vivere al meglio la vigilia del derby d’Italia. Archiviata la pratica Ludogorets col freno a mano tirato, senza correre particolari rischi in vista di quella che si presenta come la gara della stagione. Contro la Juventus, sempre a porte chiuse, l’atmosfera sarà però decisamente diversa e non basterà il compitino per portare a casa punti indispensabili.
STIMOLA L’APPETITO – Al triplice fischio, ancor più di prima, l’attenzione si è spostata alla sfida di campionato. Ma ci sarà modo di tornare sull’Europa League. Nei prossimi giorni il sorteggio abbinerà per gli ottavi di finale una nuova squadra ai nerazzurri, chiamati ad onorare una competizione che è opportunità e vetrina per chi in campionato ha meno spazio a disposizione. Squadre come Arsenal, Ajax, Porto e Sporting Lisbona hanno salutato anzitempo il tabellone e questo impone all'Inter di non snobbare la competizione. Le insidie non mancano, ma con un'urna favorevole ci sarà tempo e modo di organizzare tutti gli impegni e arrivare in fondo ad un torneo che permetterebbe di tornare ad alzare un trofeo addirittura in campo internazionale.
BENZINA SUL FUOCO – Ma la testa, come detto e giusto che sia, è ora al campionato. Una vittoria a Torino sarebbe carburante indispensabile in una lotta scudetto all’ultimo sangue con i bianconeri e la Lazio. Per la classifica, ma forse ancor di più per il morale. Perché lo Stadium è fortino pressoché inespugnabile e violarlo in questo preciso momento storico potrebbe rappresentare una spallata decisiva per far crollare le certezze già vacillanti della squadra di Sarri. Il colpo di grazia che il popolo nerazzurro sogna e meriterebbe dopo il purgatorio degli ultimi anni. Occasione ghiotta da non fallire, con maggiore determinazione rispetto agli scontri diretti disputati fin qui in stagione. L’esame di maturità che l’Inter proprio non può sbagliare se vuole dimostrare di aver imparato la lezione.
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