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L'Inter, lo scorso 27 maggio, ha sottoscritto con Goldman Sachs e con Unicredit un finanziamento di 230 milioni di euro, fondamentale per liberare Massimo Moratti dalle garanzie bancarie e per consentire alla società di saldare gran parte dei debiti pregressi.
Di questi 230 milioni, infatti, 200 sono stati utilizzati come linea di credito per rifinanziare i debiti esistenti e 30 milioni sono stati invece utilizzati per finanziare il circolante.
Ma quando Inter Media and Communication (la società che ha sottoscritto il finanziamento) dovrà restituire questi 230 milioni? E quanto peseranno sul progetto futuro le rate che la società dovrà sostenere?
Il finanziamento, si legge nel bilancio nerazzurro, "matura interessi ad un tasso variabile pari a Euribor a 3 mesi + spread del 5,5%" mentre il piano di rimborso è il seguente:
- una rata da un milione di euro entro il 30 giugno 2015
- 15 rate trimestrali da 3 milioni ciascuna dal 30 giugno 2015 al 30 giugno 2019 per un totale di 45 milioni di euro
- una rata da 184 milioni entro il 30 giugno 2019
E' evidente, quindi, come l'aumento dei ricavi sia assolutamente fondamentale anche per consentire all'Inter di non arrivare al 2019 con una maxirata da pagare e un bilancio ancora alle prese con la discesa ripida di queste ultime stagioni. Serve un'inversione di tendenza e anche in tempi rapidi. Il piano del gruppo di Thohir è quinquennale ma già nel prossimo bilancio, quello che chiuderà il 30 giugno del 2015, servono segnali tangibili di quella rincorsa nerazzurra alla top 10 mondiale per quanto riguarda il fatturato.
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