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L’Inter ha deciso: non si fa mercato, avanti con questa rosa. Sensi e i tempi di Correa…
Venezia, Milan, Roma (Coppa Italia), Napoli, Liverpool e Sassuolo.
Questo è l’elenco delle partite che salterà sicuramente il Tucu Correa e tenuto conto che dopo la partita col Venezia (ammesso che si giochi) ci sarà la sosta, l’ansia del tifoso interista per le condizioni in cui tornerà Sanchez è più che lecita, doverosa.
Se non altro perché l’unico affidabile nel reparto offensivo è Lautaro Martinez. A Dzeko non si può chiedere di essere lucido e giocare 90 minuti ogni tre giorni. Ecco perché è corretto fare delle valutazioni. Non a caso è stata bloccata momentaneamente la cessione di Sensi alla Sampdoria anche se pure con lui siamo nel campo dell’azzardo considerati i suoi acciacchi che non gli hanno permesso di essere sempre a disposizione.
Una delle possibilità sarebbe spostare Perisic in attacco, il croato quando è stato chiamato in causa in quel ruolo ha sempre fatto bene, ma poi a sinistra ci sarebbe una falla che andrebbe sistemata e non è un caso che da diverso tempo il club abbia valutato l’inserimento di un tassello proprio a sinistra. Dimarco nelle rotazioni è ormai considerato un vice Bastoni da Mister Inzaghi. Ecco perché sarebbe importante trovare un alter ego a Ivan Il Terribile.
Ma un conto è provarci un altro è prenderlo perché tutto dipende da ciò che offre il mercato. Si può cercare anche di ‘sfangarla’ e stringere la cinghia per questo mese ma il problema resterebbe comunque per la prossima stagione dove sarà importante rivedere il tutto. E il ragionamento della società dopo un’attenta analisi della situazione è proprio questo: niente mercato, si resta così.
Una cosa però va detta: prendere per prendere non ha senso. Il Tommaso Rocchi che venne a svernare anni fa anche no. Piuttosto un giovane, ma evitiamo i giocatori sul viale del tramonto. Ci attendono partite toste, complicate ma i ragazzi hanno dato dimostrazione di attaccamento e sacrificio. Ecco perché non ho ben colto le eccessive polemiche dopo il pareggio di Bergamo.
Non si può pensare di vincerle tutte. Nonostante le defezioni dei nostri avversari venivamo da una settimana tiratissima con 3 scontri diretti e in mezzo una finale di Supercoppa tirata fino all’ultimo istante dei supplementari. Cosa possiamo pretendere di più? Quindi calma, equilibrio e godiamoci quanto di bello sta esprimendo questo gruppo straordinario.
Un gruppo dove tutti si aiutano e dove tutti si sentono partecipi. Arriverà qualche momento complicato ma proprio lì bisognerà fare scudo contro tutto e tutti. Perché gli errori arbitrali da noi riecheggiano se c’è un mezzo vantaggio o presunto tale, ma se c’è un torto e qualcuno lo fa notare si passa per rosiconi o eccessivamente nervosi. Ma del resto gli esempi son sotto gli occhi di tutti.
Ma pensiamo al Venezia e poi ognuno faccia tutti gli scongiuri del caso affinchè Sanchez possa tornare dalla Nazionale senza infortuni. E chissà mai che negli ultimi giorni di mercato Marotta e Ausilio riescano a portarci a casa un cadeau che ci possa consentire di guardare al prosieguo della stagione con più serenità e meno timori, ma la strategia al momento è molto chiara e non consente troppo ottimismo da questo punto di vista.
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