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Inter, ecco cos’ha detto Inzaghi ieri sera ai suoi dopo la vittoria col Barcellona

Marco Astori

La scintilla che aveva chiesto in conferenza stampa lunedì c'è stata e ora bisogna fare in modo che il motore non si spenga più

Eccola la scintilla che l'Inter cercava per dare una svolta alla sua stagione: la vittoria sul Barcellona può davvero rappresentare l'occasione per ricominciare da zero e ripartire con forza. Ecco le reazioni dello spogliatoio nerazzurro ieri sera raccontate da La Gazzetta dello Sport: "Quando ieri sera, dopo il fischio finale di Vincic, è entrato nello spogliatoio non c'è stato bisogno di pronunciare molte parole. La faccia di Simone Inzaghi parlava da sola; quelle dei suoi giocatori lo stesso. Sorrisi, abbracci e di colpo quella ritrovata armonia che era stata minata dai 5 ko nei primi 10 incontri ufficiali della nuova stagione. Il tecnico farà la sua analisi della gara contro il Barcellona venerdì, in sala video, ma a caldo, con quel poco di voce che gli era rimasta, si è complimentato con tutti per la prestazione.

Al tempo stesso però si aspetta che il segnale forte di compattezza e unità dato contro il Barça sia confermato sabato a Reggio Emilia. Perché c'è da risalire la corrente in campionato e l'1-0 alla capolista della Liga non può (e non deve) rimanere una segnale isolato. La parola d'ordine di Inzaghi e del suo staff, dunque, è mantenere la giusta euforia e la soddisfazione per aver battuto per la prima volta in stagione una squadra considerata superiore o del proprio livello (in precedenza ko contro Lazio, Milan, Bayern e Roma più lo scivolone sul campo dell'Udinese, davanti in campionato).

La scintilla che aveva chiesto in conferenza stampa lunedì c'è stata e ora bisogna fare in modo che il motore non si spenga più, ma che anzi aumenti i giri perché c'è da recuperare parecchio terreno nella corsa scudetto. Inzaghi è convinto che adesso le cose andranno meglio, che tutto sarà più facile. Non ha mai avuto dubbi sul valore della rosa e ha sempre pensato, anche dopo le sconfitte contro Udinese e Roma, che la situazione si sarebbe sistemata. All'esonero non ha mai creduto perché il dialogo con la dirigenza è sempre stato franco e, se ha fatto certe sottolineature in conferenza stampa, è stato per lanciare messaggi all'esterno, non all'interno".