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Inter, due errori su tutti, ma il saldo è positivo. C’è un +16 che parla chiaro…

Alessandro De Felice

“Tutti criticano, ma alla fine nessuno dice che questa squadra ha 14 punti in più rispetto a quella della passata stagione”. Così Piero Ausilio qualche giorno fa, prima della gara vinta contro il Bologna, che poi di fatto ha maggiormente...

“Tutti criticano, ma alla fine nessuno dice che questa squadra ha 14 punti in più rispetto a quella della passata stagione”. Così Piero Ausilio qualche giorno fa, prima della gara vinta contro il Bologna, che poi di fatto ha maggiormente incrementato il dato: adesso l’Inter viaggia a +16 punti rispetto al 2014-2015. Non è poco, anzi.

VIA DAL PURGATORIO - L’attuale classifica racconta il buon lavoro svolto dallo staff tecnico che, in regime di autofinanziamento, è stato in grado di rinforzare la squadra e renderla maggiormente competitiva. Basti pensare che l’anno scorso - di questi tempi - l’Inter galleggiava nel purgatorio della Serie A: nona ma a pari punti con il Genoa di Gasperini. Esattamente dodici mesi dopo, i nerazzurri sono quarti a pari merito con la Fiorentina di Sousa, con 16 lunghezze in più rispetto all’anno scorso. La banda Mancini ha finora collezionato 54 punti in 29 gare (ne mancano ancora nove), mentre nel 2014-2015 i punti totali dell’intera stagione furono 55; netta inversione di tendenza che va per forza di cosa registrata per analizzare correttamente il lavoro svolto.

DUE ERRORI SU TUTTI - Certo, non sono mancati errori di valutazione: Stevan Jovetic potrebbe essere annoverato tra questi visto e considerato l’utilizzo del montenegrino, che a parte i soliti infortuni che da sempre caratterizzano le sue annate, è stato spesso impiegato fuori ruolo. Che Mancini volesse utilizzare esterni offensivi era ben chiaro fin dal ritiro di Brunico, ecco perché non si spiega l’insistenza verso l’ex Fiorentina, che in carriera mai ha ricoperto tale posizione. Adesso l’Inter è costretta a dover gestire una vera e propria zavorra, in virtù dei 15 milioni di euro da corrispondere al City. Idem con patate per Felipe Melo: avendo già Medel, era così necessario puntare con tanta veemenza sul brasiliano, garantendogli inoltre un salario così cospicuo? Due errori che potevano e dovevano essere evitati, proprio perché - come spiegato dallo stesso Ausilio - l’Inter deve autofinanziarsi e in questi casi è necessario portare il margine d’errore vicino allo  zero. Ma attualmente la stagione dell’Inter sta mantenendo le aspettative di inizio anno, perché è importante ricordare che la griglia di partenza predisponeva Juve, Roma e Napoli davanti ai nerazzurri.