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Getty Images
Edin Dzeko è stato il migliore in campo di Milan-Inter. Ha messo tutti d'accordo il bosniaco con la sua prestazione maiuscola, partendo subito col piede giusto. Lo sottolinea anche la Gazzetta dello Sport di oggi: "Al minuto 10 è già tutto chiaro. Leao lascia ripartire Darmian come se la cosa non gli interessasse. Il tocco enciclopedico di Dzeko fa scivolare Barella alle spalle di uno sbadato Hernandez. Dimarco chiude in rete sulla fascia opposta: 1-0. Leao e Theo, i due che hanno giocato in ciabatte le ultime partite, proprio quelli da cui Pioli si aspettava la reazione più feroce... Come non detto".
Il 2-0 è un capolavoro tutto suo. Giocata pazzesca su Tonali prima del fendente che ha trafitto Tatarusanu: "Se c’è uno che non spegne mai il cuore è Sandro Tonali. Invece Dzeko lo sfida a duello in fascia, se lo ingoia, rientra e inchioda Tatarusanu. Se si arrende anche Tonali... Ma non è solo questione di gambe e di cuore. La scelta di Messias per il più tattico Saelemaekers non paga. Anzi. Il tridente di carta velina alle spalle di Giroud viene regolarmente travolto dai dirimpettai: dominante Barella, veloce e illuminato nella circolazione Calhanoglu, sempre pronti a sganciarsi Darmian e Dimarco".
45' minuti di grandissima qualità e tanta sostanza, tanto è bastato per tramortire il Milan. Sottolinea quindi la rosea: "Il primo tempo di Dzeko non è stata una partita, ma una lectio magistralis. Ha portato a scuola il Diavolo. Tatarusanu nega il raddoppio personale sia a lui che a Dimarco. L’Inter potrebbe dilagare. Il Milan costruisce solo un mezzo tiro (17’) con Leo, ingabbiato e spento, come Theo. Giroud invisibile e dimenticato. Doppio svantaggio all’ora del tè".
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