L'Inter riprende oggi la sua rincorsa al titolo, resa ancor più complicata dopo il doloroso e clamoroso ko di Bologna. Simone Inzaghi si affiderà nuovamente a Edin Dzeko, che a Udine ritroverà una maglia da titolare dopo la panchina di mercoledì sera. Uno che sa cosa vuol dire giocarsi un titolo fino all'ultimo, come già fatto in Germania con il Wolfsburg e in Inghilterra con il Manchester City. Così scrive La Gazzetta dello Sport: "Voleva una carriera itinerante e trionfante, l'aveva ottenuta pure. Sia nella tappa tedesca sia in quella inglese era riuscito a sbaciucchiare la Coppa del titolo nazionale. Semmai, il cruccio è non esserci riuscito ancora in questa felice esperienza italiana. Dopo sei stagioni romane, sentiva quella gioia avvicinarsi a Milano e, invece, gli ultimi eventi hanno messo in discussione quella certezza: Edin, assieme al resto della compagnia, deve ora battagliare (e sperare) per vincere il primo scudetto tricolore".
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Inter, Dzeko specialista degli arrivi in volata. Ma c’è da aggiustare la mira
L'attaccante bosniaco torna titolare e sogna il terzo titolo nazionale in tre campionati e in tre decenni diversi
Polveri bagnate
"Per riuscirci, serve anche che il bosniaco errante ritrovi la vena perduta: nell'ultimo mese e mezzo ha segnato solo a Verona, troppo poco per chi dovrebbe trainare nell'ultimo miglio. [...] Contro una squadra potente e fisicata come questa Udinese sono, comunque, necessari i 191 centimetri di Dzeko, anche se spesso il centravanti finisce per stare lontano dall'area. Quest’anno di reti in A ne ha segnate 13 e lo stacco rispetto all'ultima, decadente stagione romana è evidente: nel 2020-21, alla 34esima giornata, ne aveva segnati appena 7. Certo, nel passato giallorosso si era spinto decisamente più in là: nel 2016-17, il suo anno più produttivo, a questo punto era arrivato già a 25, poi chiuse da capocannoniere a 29".
Specialista degli arrivi in volata
"Adesso che segna assai meno di allora, vede il traguardo dello scudetto all'orizzonte e ricorda di essere una specialista negli arrivi in volata. Nei tre precedenti campionati vinti, al Wolfsburg nel 2009 e soprattutto al City nel 2012 e 2014, Edin aveva esultato all'ultima curva. Dieci anni fa addirittura all'ultimo secondo, in quel mitologico 4-3 dei blu di Manchester di Mancini contro il QPR. Dzeko eviterebbe volentieri di rischiare ancora, anzi sarebbe meglio entrare comodi nella storia. Se ce la facesse anche all'Inter, l'eterno Dzeko avrebbe vinto in tre nazioni diverse. E pure in tre decenni".
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