Trentatré secondi. Tanto è bastato a Dzeko per pareggiare i conti con il Sassuolo dopo le tante difficoltà riscontrata da tutta l'Interfino a quel momento.La Gazzetta dello Sportparla di lui come di un giocatore tridimensionale. E il motivo è presto detto: "È in tre dimensioni perché ragiona per andare in profondità, per attaccare la porta e per offrire la prima soluzione a difensori e centrocampisti. Tre movimenti diversi che fanno di Dzeko un 9 e un 10 contemporaneamente".
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Inter, Dzeko e le sue tre dimensioni. “È una garanzia, c’è un solo interrogativo”
Il giocatore nerazzurro è riuscito a ribaltare la partita con il Sassuolo con un gol e un rigore procurato segnato a Lautaro
Prima dimensione
Ha letto bene il cross di Perisic, ha tagliato fuori il difensore avversario e ha scommesso sulla mancata interpretazione esatta del portiere del Sassuolo. Dzeko lì c'era perché quelle sono le sue caratteristiche.
Seconda dimensione
Poco dopo Edinsi è anche procurato un rigore andando in profondità, dopo un passaggio di Brozovic. Insieme a Lautaro possono uno accorciare e l'altro allungare. Con Correa in campo è il Toro ad andare in area.
Terza dimensione
Dzeko è anche un rifinitore. "Facilita la giocata in uscita, ha l’occhio veloce e la testa pensante. È come se Inzaghi avesse un calciatore doppio, che all’Inter ha ritrovato freschezza fisica e mentale", si legge sulla rosea. "L'Interrogativo intorno a Dzeko può essere solo legato alla carta d’identità. Il resto è un certificato di garanzia".
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