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Inter e Juve vicine, ma così lontane: poche analogie e tante sostanziali differenze

Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Due filosofie a confronto in attesa della sfida in programma allo Stadium subito dopo la sosta

Si sfideranno tra circa due settimane in un derby d'Italia più infuocato degli altri. Inter e Juventus occupano i primi due posti in classifica grazie a due filosofie abbastanza differenti, sebbene presentino qualche punto di contatto. Ne parla anche la Gazzetta dello Sport questo pomeriggio in un focus di Alessandro Vocalelli.

Una delle analogie tra nerazzurri e bianconeri, ad esempio, è il numero di reti subite in campionato finora. Appena 6, entrambe condividono infatti il primato, ma "salta subito agli occhi la netta differenza reti. Conferma un dato offensivo praticamente all’opposto: l’Inter ha infatti segnato ben dieci reti in più dei rivali. Un solco determinato dal diverso atteggiamento tattico, da non confondere assolutamente con il modulo.

Già perché anche i nerazzurri adottano un 3-5-2 apparentemente prudente, che però nasconde una vocazione altamente propositiva. I due esterni, Dumfries in particolare, sono votati fortemente a svolgere un compito più da ala, da attaccante aggiunto, che da difensore. E i centrocampisti, da Chala a Barella, da Frattesi a Mkhitaryan, sono tutti incursori, capaci di scompaginare le difese avversarie". 

Avanzando nella riflessione, in casa nerazzurra si può contare a oggi su un terminale offensivo implacabile. Si legge infatti: "Simone Inzaghi ha un terminale - senza contare quanto di buono sta facendo Thuram - capace di marcare una differenza netta. Lautaro Martinez, perché è naturalmente di lui che stiamo parlando, è il vero mattatore di questo avvio di stagione. Ha già segnato14 reti in questa stagione, è al primo posto - con un netto distacco - nella classifica dei cannonieri".


Praticamente l'opposto del rendimento di Dusan Vlahovic. E non solo in fase realizzativa: "Lautaro, pur in una squadra in cui ci sono altri elementi di primissimo piano, è il simbolo, il capitano, il leader. Un ruolo che si è conquistato con la sua fedeltà, in un ambiente che ha cambiato molto, e con la sua capacità di sapersi mettere sempre al servizio del collettivo.


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