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Dal bisnonno all’idolo e il prezzo: tutto su Gudmundsson. L’Inter ci pensa per giugno

Alessandro Cosattini Redattore 
Anche l’Inter osserva con grande attenzione Albert Gudmundsson, gioiello di casa Genoa: ecco chi è e quanto costa

Anche l’Inter osserva con grande attenzione Albert Gudmundsson, gioiello di casa Genoa. 9 gol e 2 assist in 19 partite di Serie A per l’islandese classe 1997, tra le più grandi rivelazioni di questa prima parte di campionato. I nerazzurri, la Juventus e la Roma sono tra le squadre che pensano al giocatore in vista del prossimo mercato estivo, come possibile rinforzo per l’attacco. Ma chi è davvero Gudmundsson? Ecco alcuni aneddoti sul giocatore del Genoa.

Il bisnonno

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Nasce il 15 giugno 1997 in Islanda in una famiglia di calciatori. Padre e nonno hanno giocato tra Belgio e Islanda, mentre il bisnonno, Albert Sigurdur Gudmundsson, è stato il primo islandese a giocare in Serie A, con la maglia del Milan. Giocò una stagione, 1948-49, 14 presenze e 2 reti. Poi divenne un politico e la sua morte ha preceduto di appena tre anni la nascita del bisnipote. Muove i primi passi nel KR Reykjavik, squadra della capitale islandese, poi si trasferisce in Olanda e cresce tra Heerenveen e Jong PSV. Dal 2018 al 2022 completa la sua maturazione nell'AZ Alkmaar, giocando con e avendo come capitano l'attuale centrocampista atalantino Teun Koopmeiners.

L'idolo e non solo

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Arriva al Genoa nel gennaio del 2022, senza riuscire ad evitare la retrocessione dell'allora squadra di Blessin. Rimane anche in Serie B e si affeziona alla città ligure, che vive appieno scoprendo le specialità locali e passeggiando spesso per il centro. Ha una vera e propria passione per la moda, infatti è stato protagonista di diversi shooting con le varie maglie del Grifone. Gli piace vestire bene, ma 'comfortable', cioè comodo, e non disdegna neanche le borse come accessori. Non solo calcio: Gudmundsson partecipa ad un torneo estivo di basket in patria ed è un grande tifoso di Luka Doncic; ma la sua ispirazione fin da piccolo è Allen Iverson. Sul suo profilo Instagram, nella bio, si leggono due cose: il tag al Genoa e una parola, "Wagwan": è una parola che ha ammesso di aver sentito nella serie TV “Top Boy”, che significa letteralmente “cosa sta succedendo?” nello slang anglo-jamaicano. È un modo per mostrarsi sempre disponibile.

Il prezzo

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Il Genoa lo ha acquistato per 1,2 milioni di euro, ora ha tra le mani un vero e proprio gioiello: il prezzo è già superiore ai 25/30 milioni. “Nonno e bisnonno erano centrocampisti, mio papà numero 10 e mia mamma attaccante”, ha detto il giocatore in un'intervista. Ne è uscito fuori un mix. Lui si definisce fantasista, ormai è una seconda punta che all'occorrenza può giocare anche da prima. Oltre i gol, dribbla più di tutti in Serie A e del 98% dei giocatori in Europa. “Ha bisogno di essere libero in campo”, sottolinea il suo allenatore Alberto Gilardino, che di meriti nel suo exploit ne ha da vendere. “Mi ha cambiato ruolo. E poi il mister era un attaccante, quindi mi sta aiutando molto in questo senso. Mi ha chiesto di andare più al tiro, in effetti ha avuto ragione”, ha spiegato Albert. Genoano e, ormai, pure genovese, con la sua casa in centro, i caffè al bar, le passeggiate, l’amore per la focaccia e la pasta al pesto.


Sposato, con due figli, l’attaccante del Genoa non può giocare con la propria nazionale. L’Islanda lo ha infatti allontanato per una denuncia per molestie sessuali e non lo richiamerà finché l’inchiesta non sarà conclusa. Gudmundsson aspetta e ha sempre negato le accuse.


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