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Inter, ecco la nuova difesa di Spalletti: prende gol, ma gioca e costruisce. Il tecnico…

Marco Astori

La Gazzetta dello Sport analizza i progressi del reparto difensivo nerazzurro

Una delle qualità della nuova Inter di Luciano Spalletti maggiormente esaltate è sicuramente la crescita del reparto difensivo, considerato l'anello debole della squadra negli scorsi anni: sotto le guide De Boer-Pioli, la difesa faceva molta fatica e spesso incappava in errori grossolani, per poi crollare totalmente alla prima difficoltà. Ora, invece, prende sì ancora qualche gol di troppo, come scrive La Gazzetta dello Sport, ma il rischio è calcolato. Sette gol subiti nelle ultime sei giornate contro i due delle prime sei: curioso come il numero delle reti incassate sia aumentato proprio quando la coppia Gagliardini-Vecino ha cominciato a rodare, nonostante debba garantire più copertura rispetto allo schieramento di Borja Valero in mediana.

Difficile, scrive la Rosea, trovare una causa, ma, escludendo lo strabiliante Milan Skriniar, c'è sicuramente stato qualche calo individuale: Handanovic, dopo i miracoli del derby e a Napoli, ha letto male entrambi i gol della Sampdoria, per poi combinare la cosiddetta 'frittata' insieme a D'Ambrosio a Verona. Lo stesso terzino ha sofferto molto gli attaccanti del Torino. Ma la difesa dell'Inter, quest'anno, ha una caratteristica particolare: basta rinvii lunghi alla viva il parroco, ma si gioca la palla dal portiere. Il rischio di errore è più alto, certamente, ma Spalletti ha già calcolato tutto: nel caso in cui si riesca ad uscire dal pressing, si ha diverso campo per attaccare. E a Napoli a tratti, e con la Sampdoria per 70 minuti, questo si è visto: Spalletti lo sa, la chiave per l'Inter è sicuramente la costruzione del gioco.