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Getty Images
"La lepre continua a correre". Utilizzando la metafora dell'amministratore delegato Beppe Marotta, l'Inter soffre ma trova la decima vittoria di fila in campionato, portando a 11 i punti di vantaggio sul Milan. Contro un Sassuolo senza tanti titolari ma che si dimostra squadra arcigna e quadrata, la squadra di Conte non ha vita facile ma riesce a portare a casa l'intera posta in palio, confermando ancora una volta di essere maturata sotto la gestione del tecnico leccese e di vincere match complicati grazie alla qualità dei singoli e a un gioco di squadra che li esalta.
Forse non bella, ma certamente concreta e vincente. Proprio come a Bologna nel sabato di Pasqua, l'Inter lascia il pallino del gioco nelle mani degli avversari, dimostra di saper soffrire e porta a casa il bottino pieno. In un momento cruciale della stagione, la squadra di Conte conferma di saper recitare il ruolo di 'provinciale' nel corso dei 90' per sfruttare al meglio le proprie qualità e conquistare il massimo, ovvero i tre punti. Una consapevolezza che fa della squadra nerazzurra ancor più una 'big' in grado di saper leggere i momenti della partita e colpire al momento giusto, oltre a serrare le fila e ottenere il bottino pieno. Una capacità di sapersi adattare che manca - soprattutto in Serie A - a tante grandi squadre, che trovano non poche difficoltà nel risolvere match complicati contro squadre che non concedono spazi ma si chiudono nella propria metà campo.
Una risposta a chi critica Conte e il suo gioco, considerato difensivista: il 3-5-2 dell'ex Ct della Nazionale esalta le qualità del trio difensivo, oltre al mix di qualità e quantità in mezzo al campo, fino alla velocità e la tecnica degli esterni e della LuLa, sempre più decisiva. "Abbiamo mostrato bel gioco ma non gliene è fregato niente a nessuno. Noi oggi abbiamo un obiettivo, Non trascuriamo l'estetica ma ci adattiamo alla situazione che è talmente importante che l'estetica se arriva è bene. Se non arriva l'importante è che arrivi lo scudetto. Perché manca da tempo e se saremo noi a spodestare la Juve avremo fatto una grande cose. Per l'estetica andremo in un centro, ci faremo un lifting" ha dichiarato Conte al termine del match. La sua Inter bada alla concretezza: è ora di tornare a vincere, è ora di tornare a dominare in Italia.
Gli imprevisti si stanno rivelando un toccasana per Antonio Conte e la sua Inter. Dopo aver rispolverato Andrea Ranocchia nella sfida contro il Bologna, tra i migliori con una prestazione praticamente perfetta in marcatura su Barrow, nella gara contro il Sassuolo le risposte arrivano da Darmian e Young. L'ex Parma e Manchester United si conferma un acquisto intelligentissimo, in grado di rispondere presente quando viene chiamato in causa e di poter ricoprire diversi ruoli del campo, sia a destra che a sinistra. Schierato nel terzetto di difesa per sostituire lo squalificato Bastoni, Darmian interpreta le due fasi nel migliore dei modi, limitando gli avversari sulla sua fascia di competenza e rendendosi pericoloso nella metà campo avversaria.
Con lui a sinistra Ashley Young, che dopo un periodo di flessione sfodera una prestazione di livello. Sulla sinistra crea costantemente pericoli al Sassuolo, fin dalle prime battute del match, quando propizia l'ammonizione di Consigli e poi serve un palla al bacio sulla testa di Lukaku per l'1-0. L'inglese si conferma per tutti i 90 minuti, lanciando un messaggio chiaro a Conte: può essere un'arma in più da sfruttare per il rush finale di campionato. A San Siro si rivede anche Sensi, che dopo l'Italia vuol riconquistare l'Inter. Il centrocampista marchigiano offre buone risposte negli oltre 30 minuti disputati. Gamba, ritmo, contrasti e dribbling: Sensi c'è. E chissà che - in virtù della squalifica di Barella - non possa esserci una maglia da titolare domenica contro il Cagliari...
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